Cosenza, vaccinazioni “sacre” al clero dell’arcidiocesi: la doppia morale del “cattolicesimo”

Gentile direttore,

a proposito di tutti coloro i quali rientrano nella voce “altro” per i vaccinati non appartenenti alle categorie prioritarie indicate nel decreto del Ministero della Sanità, mi meraviglia molto il silenzio assordante della stampa e dei social media circa una categoria molto particolare che a Cosenza e nell’immediato hinterland ha goduto della possibilità di vaccinarsi. Mi riferisco al clero dell’arcidiocesi di Cosenza / Bisignano che ha ricevuto le dosi di vaccino addirittura in un “hub” appositamente dedicato e sito presso il desertico seminario di Rende.
Quasi tutti i preti della città e della diocesi sono stati vaccinati senza limiti di età …. pare financo quei tre/quattro seminaristi che ancora resistono tra quelle mura. Lo stesso trattamento hanno avuto i preti e i religiosi loro colleghi di Taranto ma in quella città è successo il finimondo come testimoniato peraltro dagli articoli di testate anche nazionali che possono essere compulsati da lei con una semplice ricerca su Google.
Ebbene, al netto di quei preti e religiosi rientranti nella fascia anagrafica di riferimento (ultra ottantenni) o appartenenti alla categoria di soggetti fragili, le sembra opportuno che queste vaccinazioni ecclesiastiche, effettuate ormai già da due settimane, siano state somministrate a coloro che anche giovani in età avrebbero dovuto fare le barricate e combattere perché gli aventi diritto usufruissero al più presto del vaccino invece di organizzare con un tam tam su whatsapp le turnazioni nel seminario di Rende per le salvifiche punturine nei sacri deltoidi?
Mentre gli impiegati dei supermercati, le cassiere, loro si veramente in trincea dall’inizio della pandemia, non vengono vaccinati, i preti (non le suore si badi bene in pieno stile machista) ricevono il vaccino con la scusa che hanno a che fare con un pubblico di fedeli per la maggior parte anziani che avrebbero voluto invece vederli al loro fianco combattere per il diritto a una vaccinazione rapida invece di pensare a se stessi con la scusa di pensare al gregge. È come se il pastore, per evitare che le pecore caschino nelle fauci del lupo, le cucìnino al forno con le patate, per stare alla metafora pastoral clericale.
La doppia morale, tipica di un cattolicesimo ammalato e di cui purtroppo il vaccino ancora non è stato trovato, è rispettata in pieno.
Vergogna su tutti loro.
La saluto, direttore, sapendo che andrà a fondo di questa ennesima perla calabra.
Lettera firmata