Cosenza Vecchia cade a pezzi, non possiamo più aspettare

NON POSSIAMO PERMETTERE CHE COSENZA VECCHIA CADA A PEZZI: FEMMINISMO È CURA, ANCHE DEL TERRITORIO!

Nel cuore di uno dei centri storici più belli ed estesi del Meridione, in uno dei quartieri più antichi della città, Santa Lucia, l’ennesimo boato fa risuonare ormai quasi quotidianamente una tragedia in atto da decenni: non è il terremoto, anche se lo sembra; è un qualcosa che si può facilmente prevedere ed evitare, se solo si avessero le giuste priorità – è l’ennesimo palazzo che crolla, l’ennesimo pezzo storico di città distrutto dall’incuria.

Tra una piazza o una metro sequestrata e l’ennesima scellerata follia urbanistica o museo multimediale, l’amministrazione comunale non ha il tempo per controllare in che stato versa quel patrimonio storico e culturale di inestimabile valore che è Cosenza Vecchia, e dimentica addirittura i milioni e milioni di euro che avrebbe a disposizione per la messa in sicurezza e i progetti di quartiere, buttandoli di fatto al vento. Si piazzano delle transenne o delle reti arrugginite di un letto, qualche nastro catarifrangente, ed è tutto risolto: gli abitanti del quartiere si ritrovano così in un labirinto di vicoli chiusi, i bambini e le bambine non sanno dove andare a giocare per la paura che gli cada qualche masso in testa e, intanto, partono le scommesse su quale sarà il prossimo palazzo a crollare, o la prossima frana. Ci si chiede poi anche, amaramente, chi potrebbe essere la prossima vittima.

Chi vive il quartiere è abbandonato tra degrado, assenza di servizi e immondizia – così come sono abbandonati quei beni comuni di grande rilievo storico-culturale: i reperti archeologici, risalenti al IV secolo a.C., di piazzetta Toscano, intrappolati in uno scheletro orrendo di ferro e plexiglass, giacciono proprio come l’immondizia tra i vicoli, così come la cinquecentesca Accademia Cosentina (oggi Biblioteca civica); per tornare a casa bisogna fare slalom tra topi e tombini aperti, mentre ci si augura che non venga giù a piovere, visto che qualsiasi fenomeno atmosferico potrebbe potenzialmente e facilmente diventare una catastrofe.

Questa situazione non è più tollerabile: è una tragedia annunciata da tempo, la zona più antica e preziosa della città cade a pezzi ed è del tutto dimenticata, insieme a chi la abita.
SERVONO INTERVENTI IMMEDIATI, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI: REQUISIZIONE O ESPROPRIO DEI PALAZZI, MESSA IN SICUREZZA, RECUPERO ED AUTORECUPERO DEGLI STABILI!
COSENZA VECCHIA STA CROLLANDO, NON POSSIAMO PIÙ ASPETTARE!

Fem.In. Cosentine in lotta; Cosenza vecchia 1989: Comitato Piazza Piccola