Stanotte in via Gaeta, a seguito delle piogge di questi giorni, è imploso un palazzo già pericolante. Per fortuna il crollo non ha coinvolto i palazzi vicini, ma temiamo che inevitabilmente, prima o poi, alla prossima occasione, accadrà.
Siamo sicuri che, nel caso se ne accorga, il sindaco correrà a denunciare i proprietari del palazzo crollato alla procura della Repubblica. L’ha già fatto l’inverno scorso.
Bisognerebbe, invece, intervenire urgentemente, prima che tutto crolli, svanisca e la nostra storia venga cancellata dall’incuria e dall’incapacità. Ma il sindaco non ha interesse a farlo.
Dice, alternativamente, che è responsabilità dei privati e che lui non può farci nulla o che chiederà, o ha già chiesto, un intervento speciale dello stato per il centro storico. Non vuole e non sa cosa fare.
Meglio, è più semplice e redditizio, la sagra strapaesana del Boulevard, i 100.000 euro per la statua di Alarico, i 7 milioni di euro per il ridicolo Museo di Alarico, la mostra di Sgarbi sul Rinascimento calabrese, l’inutile e orrendo parcheggio di Piazza Fera, il continuo rifacimento di marciapiedi delle stesse strade, l’inutile, ed ennesimo, multiplo del ponte di Calatrava, le feste danzanti nel Castello trasformato in lounge bar, la stagione teatrale del Teatro di Tradizione A. Rendano affidata ad un privato, la manifesta e reiterata incapacità di portare l’acqua nelle case dei cosentini, la sua inadeguatezza a rendere appena transitabili, con le auto, le vie della città che sembrano bombardate come quelle di Aleppo.