Cosenza. Verità per Ilaria. Nuovi accertamenti tecnici irripetibili sulla Volkswagen Up dei Molinari

La procura di Cosenza ha disposto nuovi accertamenti tecnici irripetibili sulla Volkswagen Up di proprietà di Antonio Molinari, coinvolta nel presunto incidente a Lorica del 25 agosto scorso che è costato la vita alla giovane cosentina Ilaria Mirabelli. Si tratta di nuove prove e simulazioni che fanno seguito a quelle già effettuate il 23 settembre scorso. Secondo quanto si apprende, la procura ha accolto la richiesta della difesa di Ilaria Mirabelli e di conseguenza ha acconsentito che la sorella di Ilaria, Alessia, possa entrare nell’auto per verificare a quale distanza si trova dalla pedaliera. Alessia Mirabelli ha lo stesso fisico minuto della sorella e quindi la simulazione potrebbe avere molta importanza per stabilire con certezza chi fosse alla guida dell’auto quando è uscita di strada nei pressi di località Baracchella di Lorica. I nuovi accertamenti tecnici irripetibili sono stati fissati per mercoledì prossimo 9 ottobre. 

Mario Molinari, figlio del proprietario dell’auto, l’uomo che era con Ilaria quel maledetto pomeriggio, continua a dichiarare che ci fosse la ragazza alla guida della Volkswagen Up e lo fa anche con determinazione e insistenza. E’ stato lui a chiedere alla procura e in particolare ai pm Donatella Donato e Mariangela Farro, titolari del caso, di sottoporsi a interrogatorio per insistere sulla circostanza di chi fosse alla guida. Non solo: sembra che il Molinari abbia addirittura presentato denuncia alla compagnia di assicurazioni sostenendo che fosse “persona trasportata” nell’incidente. Non è ancora chiaro, tuttavia, se la polizza assicurativa dell’auto sia valida o meno e questo è solo uno dei tanti punti ancora controversi rispetto a questa vicenda piena di ombre che sta appassionando i cosentini.

Molinari il 23 settembre scorso è stato invitato dai consulenti della procura di Cosenza a mettersi alla guida dell’auto per verificare quale distanza ci fosse tra i suoi piedi e la pedaliera. Il soggetto, secondo quanto abbiamo appreso, ha fatto di tutto per dimostrare di stare “stretto” nell’abitacolo ma non avrebbe convinto né i consulenti della procura né tantomeno quelli della difesa di Ilaria Mirabelli e da qui è nata l’idea di sottoporre alla prova la sorella di Ilaria.

La famiglia Molinari, nella sua reiterata insistenza di dimostrare che alla guida ci fosse Ilaria, ha dalla sua parte – come abbiamo più volte sottolineato nei giorni scorsi – il famigerato maresciallo dei carabinieri Luca Pagliara, vicecomandante della stazione dei carabinieri di San Giovanni in Fiore, intervenuto sul posto nell’immediatezza dei fatti. Pagliara avrebbe scattato diverse foto che dimostrerebbero – secondo il suo innato ingegno… – che c’era differenza di posizione tra le spalliere dei sedili del lato guida e del lato passeggeri. Ma anche la tesi del maresciallo non avrebbe convinto i consulenti della procura. E la difesa sta raccogliendo anche altro materiale con il quale potrebbe dimostrare – anche agevolmente – che lo “stile” di guida del soggetto prevedesse proprio una distanza molto “stretta” tra le sue gambe e la pedaliera.

E’ del tutto evidente che il primo passo da compiere per arrivare alla verità è proprio quello di stabilire con certezza chi fosse alla guida dell’auto e la prova che si svolgerà mercoledì 9 ottobre potrebbe essere decisiva in tal senso.

Intanto, per venerdì 11 ottobre, è prevista la fiaccolata silenziosa a Laurignano per ricordare Ilaria. I partecipanti inizieranno la marcia da piazza Oliverio e la concluderanno nella Basilica-Santuario della Madonna della Catena.