Dopo oltre un mese e mezzo dal deposito della perizia dei consulenti della procura di Cosenza e ad oltre cinque mesi dai fatti, le pm Donatella Donato e Mariangela Farro hanno chiesto la misura cautelare dell’arresto per Mario Molinari, indagato per omicidio stradale per la morte di Ilaria Mirabelli, avvenuta il 25 agosto dello scorso anno a Lorica. I due erano a bordo di una Volkswagen Up, che per cause ancora non chiarite, sarebbe uscita fuori strada determinando la morte della ragazza. Lo scrive la Gazzetta del Sud, che ha fonti molto accreditate e attendibili in procura. Come da prassi, adesso sarà il Gip a doversi pronunciare.
Dall’articolo di oggi della Gazzetta del Sud si evince che la procura – finalmente – ha letto le conclusioni della perizia effettuata dai consulenti, l’ingegnere Fausto Carelli Basile e i medici legali Bernardo Cavalcanti e Vannio Vercillo, e ne ha dedotto che Mario Molinari ha mentito per oltre 5 mesi affermando che alla guida dell’auto c’era Ilaria. Di conseguenza, siamo arrivati alla richiesta della misura cautelare per l’indagato. Secondo quanto si legge nell’articolo, Molinari guidava sotto l’effetto di un tasso alcolemico molto alto (1,13) e di sostanze stupefacenti (cocaina e cannabinoidi) e la perizia certifica senza possibilità di dubbi che alla guida c’era lui. Molinari – scrive ancora la “Gazzetta” – procedeva ad una velocità di 80 chilometri all’ora in un tratto dove non si potevano superare i 50 chilometri all’ora e prima di uscire fuori strada aveva invaso la carreggiata opposta sfiorando lo scontro con un’altra auto, i cui occupanti con tutta probabilità sono stati ascoltati in procura confermando che alla guida c’era lui.
Mario Molinari è comparso ieri mattina davanti al Gip per rendere dichiarazioni, come prevede la legislazione vigente in quanto prima di emettere la misura cautelare il giudice deve interrogare il possibile destinatario della misura stessa.