Egregio monsignore vescovo di Cosenza, Nolè,
ci rivolgiamo a lei che più di ogni altro può comprendere, e farci comprendere, il profondo rispetto che si deve ai morti.
Siamo alle barbarie, alla negazione del conforto a chi ha subito una grave perdita, al vilipendio della salma, alla mancanza di rispetto e di pietà delle anime in attesa di ricevere una degna sepoltura.
Le chiedo Padre: è possibile negare una giusta sepoltura a chi, oggi, non è in grado di far fronte alle assurde spese che comporta oramai questo santo rito diventato solo un pretesto per far denaro?
Abbiamo ricevuto una lettera da un figlio che non può seppellire la madre per mancanza di denaro a cui nessuno vuole dare una mano: il Comune, l’Asp, il Prefetto.
Ci rivolgiamo a lei, chiedendole di intervenire, visto che la sua Chiesa gestisce buona parte del cimitero. Le chiediamo di trovare un posticino a quest’anima che giace da mesi in un magazzino nel totale disprezzo della parola di Gesù.
Siamo sicuri che saprà restituire a questa famiglia e a tutti noi la dignità cristiana che ognuno merita.
Ci scusi se abbiamo deciso di chiamarla direttamente in causa ma l’insensibilità delle istituzioni di fronte a questo problema ci ha costretto a farlo. Solo lei può far in modo che il figlio a breve possa portare un fiore e una preghiera sulla tomba della mamma che non c’è più. Non si può negare una degna sepoltura cristiana solo perchè si è poveri. E a questa barbarie solo lei può porre fine. Grazie.
Di seguito la lettera firmata :
Ho deciso di scrivervi perché non riesco a trovare una soluzione al mio problema ed ho verificato che i potenti di questa città hanno timore di quello che scrivete su Iacchite’. Ed allora eccomi qui ad illustrarvi il mio problema.
Quasi tre mesi fa moriva mia mamma ed a tutt’oggi non può avere una degna sepoltura perché il Comune di Cosenza pretende che io paghi…
Ho cercato di parlare con tutti: consiglieri comunali, sindaco, vicesindaco e compagnia bella ma la risposta è sempre uguale: bisogna pagare!
Io sono disoccupato con figli, non possiedo niente: né casa, né macchina né nient’altro. La mia povera mamma non riusciva neanche ad arrivare a fine mese…
I soldi per feste, luminarie e incarichi a persone benestanti escono e per la povera gente no. Non so davvero più a che santo votarmi. Grazie per l’attenzione.
Italo De Cicco