Dopo anni di rimpalli da parte del Comune, i contadini e le contadine lasciati/e senza uno spazio e senza una programmazione, risultano esser stati/e completamente privati/e della possibilità di lavorare dignitosamente in questi tempi duri fatti di guerra, carovita, caroenergia, Per colpa delle pratiche di invisibilizzazione messe in pratica dalla giunta comunale, molte persone rischiano di non poter lavorare dopo aver fatto enormi sacrifici nei campi. Per questo siamo a Via Asmara insieme a contadini e contadine ed oggi il mercato si sta svolgendo regolarmente.
Abbiamo temporaneamente chiuso la traversa di Via Asmara per ridare spazio al mercato ortofrutticolo.
Stamattina si respira un aria diversa, la gente cammina spensierata e senza stress fra le postazioni dei contadini, contrattando e scegliendo di comprare e sostenere i produttori diretti dell’area urbana. La gente ha il diritto al buon cibo, alla genuinità , senza pagare i “Bio” di élite e senza dover per forza cedere alla grande distribuzione che offre prodotti che sfruttano la terra, la inquinano e rivendono merce piena di sostanze nocive.
Noi siamo per il km 0, quello vero. l’Europa sta sviluppando le città pensando ai quartieri dei 15 minuti, dove tutto è accessibile e vicino alle abitazioni, a differenza di chi vuole periferizzare l’esperienza del mercato.
Il Comune di Cosenza ascolti il grido di aiuto di questi lavoratori, che si alzano alle 4 di mattina per venire a lavorare e fino a sera tarda a lavorare la terra.
Dignità per i lavoratori del mercato.
È impensabile che a 3 anni di distanza dell’ordinanza che ha disposto la chiusura dell’area di via Asmara, non siano state trovate e realizzate soluzione alternative.
Il governo cittadino di centrodestra prima e di centrosinistra oggi è colpevole di aver distrutto questa esperienza e di aver tolto dignità a gente che si alza alle 4 del mattino per portare il pane a casa.
Parlano di lavoro e poi levano la dignità e il pane a chi cerca di guadagnare con sudori e sacrifici. Parlano di sostenibilità e sono in prima fila per dare concessioni a grandi aziende ed ipermercati che importano da tutto il mondo e toglierle a chi produce a km0.
Parlano di sovranità alimentare, di made in Italy, di merito e di vicinanza alle classi popolari e operaie. La realtà è che la politica a tutti i livelli è governata da chi offre di più, in termini economici, politici e di clientela.
Ora basta.
USB – confederazione provinciale Cosenza