Un 50enne, Mario Mandoliti, è stato raggiunto ieri sera da un provvedimento cautelare in carcere per tentato omicidio. Al fermo dell’uomo si è giunti in base alle indagini condotte in relazione all’agguato di cui era stato vittima Sandro Violetta Calabrese, il fratello del celeberrimo pentito-strozzino.
Si tratta di Roberto Violetta Calabrese, personaggio squallido e viscido del panorama criminale cosentino, che proprio qualche settimana fa aveva dato il via all’operazione “Laqueo” della DDA di Catanzaro nel corso della quale era stato arrestato (e poi scarcerato) il calciatore Modesto.
Lo stesso Mandoliti era stato arrestato in quella operazione ed è tuttora in carcere.
Secondo quanto afferma il pentito-strozzino (evidentemente dopo aver ricevuto notizie dal fratello), il 6 marzo del 2013 un’auto, una Ford Kuga, si era avvicinata lentamente all’attività commerciale di Calabrese, che si trova in una traversa di Viale Mancini di Cosenza. Abbassato il finestrino del lato passeggero, venne estratta una pistola e furono esplosi dei colpi in direzione della vittima che, fortunosamente, riuscì a salvarsi gettandosi a terra.
Le indagini, condotte dai carabinieri della stazione di Cosenza Nord e dal Nucleo Operativo del comando provinciale, avrebbero consentito di identificare in Mandoliti l’autore dell’agguato.
Gli investigatori, imbeccati sempre da quel lurido strozzino di Roberto Violetta Calabrese, sostengono infatti che lo stesso, nei giorni precedenti all’azione di fuoco, avrebbe eseguito dei sopralluoghi sul posto, così da per agire in tutta sicurezza.
Il provvedimento è eseguito in carcere poiché il 50enne, come accennavamo, è già agli arresti.
Le indagini sull’accaduto sono coordinate dal Procuratore Capo Mario Spagnuolo e dal Sostituto Antonio Bruno Tridico.
Due “mastini” che mancu li cani…