Reggio Calabria – Si svolgerà domani, dalle 15:30 alle 17:30, di fronte al Teatro Cilea di Reggio Calabria, la manifestazione “Un anno senza eventi”. “Organizzata in 21 città italiane da RISP – Rete Intersindacale Professionisti dello Spettacolo e della Cultura e promossa in Calabria da “Approdi. Lavoratrici e lavoratori della Cultura e dello Spettacolo Calabria” – spiega una nota – vedrà nella nostra regione la partecipazione delle piazze di Cosenza e Reggio”.La data del 23 febbraio “è estremamente simbolica – si legge – ricorrendo infatti un anno dalla chiusura dei primi teatri in Italia a causa dell’emergenza sanitaria. Un anno esatto dal blocco totale del mondo dello spettacolo. Per centinaia di migliaia di lavoratori del settore un anno di profonda precarietà, disoccupazione, assenza totale di prospettive.
Tante lavoratrici e tanti lavoratori – è scritto – stanno sopravvivendo a stento con l’elargizione di quelle misure tampone – completamente insufficienti – adottate dal Governo, mentre molti altri rimangono a mani vuote perché ancora incagliati nelle maglie della burocrazia che non ha tuttavia sciolto i nodi legati al respingimento di legittime richieste. Lo spettacolo e la cultura, fra i settori più colpiti, contano centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori (non solo attori e attrici, ma anche tecnici, scenografi, musicisti, drammaturghi, costumisti, organizzatori, amministratori di compagnie) che hanno bisogno di tutele concrete laddove l’orizzonte di una vaga stabilità non accenna a rivelarsi. Ad oggi, i tavoli di confronto con le istituzioni non sono stati riconvocati e i luoghi dello spettacolo dal vivo restano chiusi .Fino ad oggi ogni Governo che si è succeduto ha operato in primis per la soddisfazione degli interessi dei grandi enti, delle grandi imprese e delle fondazioni. È giunto il tempo di invertire la tendenza: lo Stato deve agire in prima istanza a tutela di lavoratrici e lavoratori singoli, insieme alle centinaia di piccole imprese che producono cultura, indotto e occupazione al di fuori dei contributi pubblici”.
I promotori della manifestazione avanzano una serie di richieste: sblocco immediato e conseguente erogazione dei ristori rimasti in sospeso (DL ristori 5) durante queste settimane di instabilità governativa; tempestiva convocazione di un tavolo interministeriale che coinvolga lavoratrici e lavoratori del settore spettacolo e cultura, al quale siedano ministero del Lavoro, ministero dello Sviluppo Economico e ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Si chiedono, inoltre, l’ attuazione di una “ormai necessaria riforma strutturale, formale e fattuale, del settore che tuteli realmente non solo grandi enti e grandi aziende ma anche e soprattutto lavoratrici e lavoratori”; la progettazione e realizzazione di tutte le misure, economiche e non, relative ai protocolli di sicurezza, necessarie a garantire una vera e totale ripartenza del settore; provvedimenti finalizzati al finanziamento e al sostegno delle piccole e medie realtà che si occupano di spettacolo e di cultura, “che ad un anno dal blocco del pubblico spettacolo – si legge – rischiano di chiudere e di non poter più compiere il loro fondamentale ruolo legato alla cultura di prossimità su tutto il territorio del nostro Paese”.