Cristo si è fermato a… Battipaglia. Ovvero il ritorno di Salvini, il Cazzaro d’Italia

CRISTO SI E’ FERMATO A… BATTIPAGLIA. OVVERO IL RITORNO DI MATTEO SALVINI, IL CAZZARO D’ITALIA

Ieri, 23 luglio, Matteo Salvini, ministro dei Trasporti, nel giorno più nero dei collegamenti con l’Italia divisa in due, se n’è andato in Sicilia, a Catania, ad inaugurare il nulla, tra l’entusiasmo della claque e il servilismo di parte dell’informazione. Matteo Salvini ha dichiarato entusiasta: “Inauguriamo uno dei tanti lavori e cantieri che sto seguendo da ministro con quasi cento miliardi di euro per strade, autostrade e ferrovia in Sicilia e Calabria e quindi sono contento perché stiamo recuperando anni e anni di dimenticanze. Il Ponte sullo stretto porterà a una grande rete metropolitana che unirà Sicilia e Calabria, con nuove fermate anche a Messina. Stiamo correndo per restituire a siciliani e calabresi quel diritto alla mobilità e al lavoro che negli anni passati non hanno avuto“.

Eravamo in Sicilia e nessuno degli astanti gli ha chiesto conto dell’ isolamento ferroviario di Sicilia e Calabria e degli aeroporti del Sud nel caos. Non si capisce se è più grande l’incapacità o l’arroganza in quest’uomo. Ma forse più di tutti può il fatto di essere sempre il number one della minchiata. Matteo Salvini rimane il Cazzaro Verde per antonomasia. Sempre ieri, un po’ più a Nord, in Calabria, il presidente della Regione Calabria, tale Roberto Occhiuto, si sdolcinava a fare gli auguri al presidente Mattarella e non conferiva parola sui disagi che il popolo calabrese sta subendo con l’interruzione ferroviaria a Battipaglia. Per fortuna che al momento non ha avuto la facciatostaggine di unirsi al coro della elezione di Andrea Gentile in Parlamento, cosa ancora non vera e che la famiglia  Gentile evidentemente dà per assodata.

Dopo aver cambiato post elezioni le regole di validità delle schede che volete che sia che ancora il Parlamento debba ratificare la scelta della giunta delle elezioni? Che a sua volta si deve ancora esprimere. Calma, un po’ di calma, che ce n’è tempo per unirsi alla banda dei perdigiorno e fancazzisti alla  camera dei Deputati.  Mentre i nostri due grandi Cazzari, Matteo Salvini, cazzaro d’Italia e Roberto Occhiuto, cazzaro di Calabria, con mire nazionali, si trastullavano, la Calabria ha vissuto il primo dei quattro giorni di isolamento imposti da rete Italia. Le poche immagini e i pochi servizi trasmessi nella giornata di ieri danno un quadro desolante. Le stazioni ferroviarie più importanti della Calabria, quella di Lamezia Terme e quella di Paola, completamente deserte. E nonostante il gruppo ferroviario cerca di minimizzare affermando che va tutto bene, le poche interviste a passeggeri  che hanno vissuto questa avventura danno un quadro diverso, denunciano mancanza di  informazioni e attesa di treni con ritardi enormi.

La cosa più intollerabile dell’intera vicenda è la mancanza totale di rispetto per il cittadino utente, informazioni date all’ultimo minuto, prenotazioni annullate, viaggiatori che partono senza aver saputo nulla. Trenitalia nel suo linguaggio involuto aveva fatto intendere che i treni ad alta velocità avrebbero viaggiato con l’interscambio a Battipaglia e Salerno  con il servizio pullman fino a Sapri e la ripresa del treno ad alta velocità per la Calabria.

Nei servizi del Tg3 Calabria qualche passeggero parla di un viaggio dii un pullman da BATTIPAGLIA A SAPRI DI CIRCA DUE ORE E POI ALTRE DUE ORE PER ARRIVARE A LAMEZIA TERME. Ma dal deserto riscontrato nelle stazioni di Lamezia Terme e Paola sarebbe il caso che Trenitalia dicesse quanti utenti hanno deciso di cancellare il viaggio e a quanti utenti invece Trenitalia ha cancellato direttamente il viaggio. Nei  servizi del Tg3 Calabria delle ore 14 l’inviato alla stazione di Battipaglia parlava di 300 passeggeri diretti in Calabria che erano stati protetti con il servizio sostitutivo in pullman. Non grandi numeri, poca cosa, soprattutto se si considera che siamo in piena stagione estiva.

Per capire qualcosa in più siamo andati a vederci il TG3 Campania che ha offerto un servizio più completo da Battipaglia. Apprendiamo che i pullman impiegati nella giornata di ieri sono stati 40 che hanno trasportato 500 passeggeri tra Battipaglia e Sapri dove hanno ripreso il treno. Il giornalista chiede ad una signora com’è la situazione: “Tragica – risponde la passeggera – tragica…”. Un altro passeggero: “Ho 85 anni, non si fanno queste cose”. Una signora: “Con un bambino è un disagio, pero’…”.

Tutta la vicenda è coperta da un alone di cose dette e non dette, di silenzi, di imbarazzi, di ammuccia ammuccia (nascondi nascondi..). E al danno si aggiunge la beffa. Se andate sul sito trebitalia.com e entrate nelle pagine informative la prima notizia che vi accoglie è la  seguente: CIRCOLAZIONE REGOLARE SULLA RETE ALTA VELOCITA'”.  E in fondo hanno anche ragione, mica sotto Napoli siamo in Italia e poi qui è risaputo che l’alta velocità deve arrivare. STATE SERENI, CI PENSA MATTEO NOSTRO.

Da ieri è più facile avere notizie sui comizi di Kamala Harris negli Stati Uniti, collegamenti  a iosa con New York, Washington, California. Si vede che è più facile avere un collegamento con Milwaukee in Wisconsin (dove cazzo si trova ?) che con Battipaglia e Salerno in Campania, Italia. Intanto sempre navigando su Trenitalia.com  sappiamo che anche per venerdi 26 luglio non è possibile prenotare un treno che parta dalla Calabria o che arrivi in Calabria.

Le prenotazioni è possibile effettuarle sui treni in partenza dalla Calabria da sabato mattina dopo le ore 6.00. Ma forse è meglio non fare troppe domande o non lamentarsi per il silenzio dei due cazzari d’Italia, Matteo e Roberto. Forse ha ragione Marco Travaglio che nek suo editoriale di ieri scrive: “… L’alternativa è che c’entri il ministro dei Trasporti,, tale Matteo Salvini, che può essere accusato di assenteismo solo da chi ignora di cosa sarebbe capace se fosse presente al ministero. Ove mai si mettesse a lavorare, toccherebbe aggiornare lo scusario: “Ritardo dovuto al regolare arrivo del ministro”. Idem con patate per il nostro Presidente Robert Occhiuto che in quanto a fatica e a minchiate non è secondo a Matteo Salvini.