Crotone, bonifica dimezzata e veleni sommersi: ISS in arrivo mentre il Comune tace e l’ENI vola in Svezia
Fonte: U’Ruccularu
Crotone, 30 maggio 2025 – L’Istituto Superiore di Sanità ha annunciato il proprio ritorno a Crotone per analizzare l’incidenza tumorale nella popolazione residente.
Un segnale importante, ma tardivo, che si inserisce in un contesto di gravi omissioni istituzionali, bonifiche a metà e inquietanti silenzi. Una città che, invece di denunciare l’inquinamento subito, lo normalizza.
L’ISS arriva. Il Comune gira lo sguardo
La notizia del nuovo intervento dell’ISS sarebbe stata l’occasione perfetta per un’azione forte del Comune, una denuncia formale contro ENI per l’omessa bonifica dei siti contaminati da rifiuti industriali e radioattivi.
Invece, nel Consiglio comunale del 29 maggio, la mozione presentata per chiedere conto dell’inadempienza di ENI non è stata votata. Nessuna denuncia, nessuna presa di posizione, nessuna protesta davanti al Municipio.
Solo indifferenza. Una colpevole assenza di coraggio politico.
«Un Consiglio comunale diviso e pavido – commenta un consigliere di opposizione – mentre nel silenzio si continua a morire.»
Tumori e veleni: lo studio SENTIERI era già un atto d’accusa
Che a Crotone ci sia un eccesso di mortalità per tumori non lo scopriamo oggi.
Lo studio epidemiologico SENTIERI, condotto proprio dall’ISS, già da anni ha documentato un aumento statisticamente significativo di casi di mesotelioma, tumori al fegato, ai polmoni, ai reni e malattie respiratorie legate all’esposizione a metalli pesanti, amianto e Tenorm – il materiale radioattivo abbandonato nei terreni della città.
Eppure, nonostante questi dati, il registro tumori provinciale è fermo al 2013, impedendo un reale monitoraggio dell’emergenza sanitaria.
Nessuna autorità ha mai imposto un aggiornamento sistematico.
Nessuno ha imposto a ENI una bonifica vera, completa, trasparente.
La farsa della “bonifica”: 40.000 tonnellate in Svezia, il resto resta a Crotone
Nei giorni scorsi ENI ha annunciato l’avvio del trasferimento di 40.000 tonnellate di rifiuti in Svezia, come segno della “ripartenza della bonifica”.
Un’operazione celebrata da alcune testate locali e da una parte della cittadinanza.
oltre che dalle istituzioni locali come un successo.
Ma si tratta solo di una minima parte dei 350.000 metri cubi totali stimati nel SIN (Sito di Interesse Nazionale).
Una scelta dettata, più che da senso di responsabilità, dal calendario europeo: dal 2026 sarà vietato esportare rifiuti pericolosi all’estero.
Il resto dei rifiuti?
Secondo indiscrezioni tecniche e dichiarazioni mai smentite, ENI avrebbe intenzione di chiedere nuove modifiche al PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) per stoccare il restante materiale proprio a Crotone, magari in discariche già sature o “in deroga”.
Il Consiglio Comunale rinviato e addomesticato
Il 26 maggio si sarebbe dovuto tenere un Consiglio comunale chiave sul tema bonifiche. Rinviato per “sopraggiunti impegni” al 29 maggio, si è rivelato un nulla di fatto: 14 punti all’ordine del giorno, ma nessuna presa di posizione forte sul disastro ambientale.
Come se la salute pubblica, la trasparenza amministrativa e la tutela del territorio non meritassero nemmeno un dibattito costruttivo che portasse ad una concretizzazione vera per la risoluzione della bonifica.
Eppure, secondo fonti ospedaliere, negli ultimi giorni a Crotone si contano almeno cinque decessi per tumori sospetti, legati a esposizioni ambientali (dato non ufficiale, ma coerente con l’allarme già lanciato da SENTIERI e dal reparto oncologico locale).
Nessuna cittadinanza in piazza, nessuna indignazione
È forse il dato più grave.
A differenza di quanto accadeva in passato, non ci sono state proteste fuori dal Municipio, né mobilitazioni popolari.
La bonifica non interessa più, o forse non fa più notizia.
Un’assuefazione al veleno, figlia di decenni di promesse mancate e narrazioni tossiche.
ISS torna, ma chi resterà a lottare?
Il ritorno dell’ISS a Crotone è un atto necessario ma insufficiente.
Senza un’azione politica vera, senza un controllo sistematico e senza che la cittadinanza esca dalla rassegnazione, la bonifica sarà sempre un teatro opaco e la salute continuerà a pagare il prezzo più alto.
Crotone ha già perso troppo tempo. E troppa gente. Ora servono verità, responsabilità e coraggio.









