Crotone capitale del turismo… ma solo nei comunicati stampa

“Crotone capitale del turismo… ma solo nei comunicati stampa”
Porto, aeroporto, stazione e superstrada. Da dove arrivano questi vacanzieri?
Ma soprattutto cosa vedono davvero?

Fonte: U’Ruccularu

TRA I NUMERI DELL’ASSESSORE E LA REALTÀ DEI DATI
Il 1° settembre 2025 l’assessore al Turismo Giovanna Lamanna ha diffuso un comunicato trionfale: “Crotone è una delle mete più apprezzate della Calabria”.
I dati della piattaforma Pay Tourist, basata sulla tassa di soggiorno, registrano 55.879 pernottamenti complessivi dall’inizio dell’anno al 31 agosto.
Nel periodo estivo 1 giugno – 31 agosto, i pernottamenti sarebbero stati 33.886, con prevalenza di famiglie (49,67%), seguite da gruppi (30,46%) e singoli (19,87%).
Lamanna parla di “trend molto positivo”, di crescita costante anche in bassa stagione, di arrivi significativi da Roma, Napoli, Milano e Torino e di un contributo estero con Germania, Romania, Francia, Stati Uniti e Canada.
E rivendica che “il lavoro di promozione, gli investimenti nella cultura, nello spettacolo e negli eventi sportivi” abbiano finalmente dato frutti.

I NUMERI E LA PROPAGANDA
Ma se la propaganda racconta di una città proiettata verso il successo, i numeri raccontano altro. 55.879 pernottamenti in otto mesi significano, in media, meno di 7.000 pernottamenti al mese, poco più di 200 a notte.
Praticamente la fila al bar Moka nel giorno di san Giuseppe o alla Romana per il calzone.
Certamente Non è un risultato irrilevante, ma è lontanissimo dai volumi che trasformano un territorio in una vera destinazione turistica.
Per capire la dimensione: nel 2023 la provincia di Crotone ha registrato 679.455 presenze complessive, pari all’8,4% del totale calabrese.
Nel 2024 il dato è sceso a 660.937 presenze.
Cioè –2,7% rispetto all’anno precedente, –28% rispetto al 2019. Altrove si parla di ripresa post-Covid, qui di “archeologia dei flussi”.
Crotone città, da sola, incide su quella cifra solo in minima parte, visto che i flussi si concentrano soprattutto su Isola Capo Rizzuto e Cutro.
Se dunque Pay Tourist certifica 55.000 pernottamenti, la verità è che Crotone città non si muove dalle retrovie: resta ai margini delle grandi dinamiche turistiche regionali, con Vibo Valentia e Cosenza che intercettano oltre il 70% dei flussi.

IL CONFRONTO CON I DATI UFFICIALI
Non va dimenticato che:
L’indice di concentrazione stagionale in provincia resta altissimo (0,726 nel 2023): tutto si gioca in luglio e agosto, mentre il resto dell’anno è deserto.
L’aeroporto Sant’Anna, nel 2023, ha registrato solo 228.000 passeggeri, cioè meno di quelli che atterrano a Lamezia in una settimana di agosto.
Numeri che non consentono di reggere il confronto con altre realtà e che limitano l’aggancio ai mercati stranieri.
La provincia nel complesso ha perso oltre un quarto delle presenze dal 2019: segno che la ripresa post-Covid, altrove consolidata, qui non c’è stata.
Numeri che contrastano nettamente con l’entusiasmo dell’assessore.

LA NARRAZIONE CHE NON REGGE
L’assessore Lamanna rivendica eventi, spettacoli, sport e promozione culturale.
Ma il turismo non si costruisce a colpi di rassegne estive o di slogan sulla “crescita costante”.
La realtà è che Crotone rimane marginale, incapace di attrarre flussi significativi e di trattenere i turisti più di pochi giorni.
La permanenza media resta bassa, e i mercati internazionali intercettati sono esigui.
Gli stessi croceristi, che rappresentano nella narrazione propagandistica il fulcro del turismo a Crotone tanto da elevare la città a meta crocieristica, non rimangono sul territorio per più di sette ore, di cui una parte rimane a bordo e un altra significativa fetta di avventurieri viene stipata nei bus e distribuita tra Cirò, Santa Severina e Le Castella.

LA RESPONSABILITÀ POLITICA
Il nodo, ancora una volta, non è la mancanza di attrattori — il mare, l’area marina protetta, i siti archeologici(vedi il castello, la colonna e il parco archeologico) ci sarebbero— ma l’assenza di infrastrutture, di regia e di visione.
L’amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo Voce continua a inseguire titoli e a presentare bilanci autocelebrativi, mentre i grandi dossier restano deserti: lo sperpero dei fondi Antica Kroton, il fallimento dell’aeroporto Sant’Anna tra sabotaggi e rimpalli istituzionali, la perdita del progetto Magna Grecia Park.
Come dimenticare la beffarda storiella estiva del parco archeologico chiuso a Ferragosto, poi rientrato dopo la reazione da parte dell’opinione pubblica.
Quante occasioni storiche buttate al vento che avrebbero potuto cambiare il destino turistico della città.

CROTONE NON È POVERA DI RISORSE, È POVERA DI GOVERNANCE
L’assessore Lamanna canta vittoria per 55.879 pernottamenti, la verità è che la città resta ferma al palo, schiacciata da numeri impietosi e da un’amministrazione che preferisce la propaganda ai fatti.
Se crediamo all’assessore Lamanna, Crotone sarebbe la nuova Barcellona del Mediterraneo. Peccato che i dati raccontino altro: una città che si gonfia di turisti solo nei comunicati stampa, mentre nella realtà arranca e si fa fatica anche a mantenere la pulizia ordinaria, non a caso tra i commenti sulla piattaforma Pay Tourist le critiche ricorrenti sono proprio sulla mancata igiene in giro per la città.

Ma in fondo non è neanche tanto colpa di Giovanna: qualcosa dovrà pur farla.
Ed infatti i comunicati stampa non mancano, neanche le comparse come controfigura nei monologhi nei reel del Sindaco.
Subentrata alla dimissionaria Bruni(sorella del PM Pierpaolo) dimessasi, guarda caso, qualche settimana prima del blitz della guardia di finanza, Giovanna lamanna ha il compito di rappresentare in giunta gli (già) sculchiani Antonio Megna e Danilo Arcuri rappresentati in giunta proprio da lei all’interno della lista elettorale o partitino che dir si voglia a sostegno di Voce “progetto in comune”.
Il vero miracolo è che, con così pochi numeri, a Crotone il turismo riesca ad avere più assessori che turisti.