Crotone. Cesarino, il cianuro e le parabole tossiche

CESARINO, IL CIANURO E LE PARABOLE TOSSICHE

Fonte U’Ruccularu 

Il sindaco a quanto pare non prende sonno e dorme poco, stanotte sulla sua pagina ha sentito l’esigenza di fare una lezione di chimica a scopo di denigrare tutti gli attivisti che si battono per la salute pubblica.
Anche il ruccularu soffre di insonnia….e dopo esserci sentiti presi in giro, non siamo riusciti a tacere.
A volte, per spiegare un concetto scientifico serve un bravo insegnante. Altre volte, basta Cesarino: lo studente sveglio, pungente, che ti smonta in un attimo la lezione semplificata del sindaco.
Il primo cittadino di Crotone, Vincenzo Voce, ha deciso di insegnarci la chimica:
“Una goccia di cianuro in una cisterna d’acqua non fa nulla. Stessa cosa per le polveri della bonifica”.
Chapeau. Un esempio perfetto… se fossimo in un laboratorio sterile, sotto vuoto, senza vento, né polmoni.
Ma la vita non è una formula da lavagna.
La tossicologia ambientale non si misura a battute.
E no, caro sindaco, non è la concentrazione su carta che uccide.
È l’esposizione nel tempo. È il bioaccumulo. È il cocktail invisibile.

NON MORIAMO PER UN SORSO. MA A PICCOLE DOSI, SÌ
Dice bene Enzo Filareto, l’attivista che sta dando filo da torcere al Sindaco incaricato dall’Eni di portare a termine la bonifica:
“Hai mai sentito parlare di Giulia Tramontano? Di Charles Cullen? Di Laura Taroni?”
Non sono morti per una bomba. Ma per piccole dosi, quotidiane, somministrate in modo impercettibile.
Come il cianuro. Come le polveri. Come i metalli pesanti.
Il piombo non ti ammazza oggi. Il cadmio non ti spara in faccia.
Ma si accumulano. Nei reni. Nel midollo. Nei polmoni. Nei bambini.
E tu dici: “bevo anche il metasilicato”.
Noi diciamo: “bevi anche la responsabilità?”

LE POLVERI NON STANNO FERME. E NEMMENO LA VERGOGNA
L’esempio del cianuro è sbagliato nel principio e nel contesto.
Il valore limite del D.lgs. 31/01 (50 μg/litro) si riferisce a un parametro massimo, non a una garanzia eterna.
Le polveri sottili (PM10, PM2.5) non restano nel serbatoio: volano, si respirano, si depositano. E si sommano ad altri inquinanti.
Nessun manuale di tossicologia dice che una goccia in una cisterna equivale a sicurezza. Perché la dose non è l’unico fattore: conta il tempo, il bersaglio biologico, la suscettibilità individuale. Ma questo Cesarino lo sa. E tu?

NON È UN PROBLEMA DI OGGI. È UNA BOMBA A OROLOGERIA
Chi abita a Crotone respira da decenni un’aria viziata da discariche, inceneritori, centrali e veleni industriali.
La bonifica – lo diciamo da anni – non è solo una faccenda tecnica. È una questione politica, culturale, morale.
La concentrazione dei veleni è una parte del problema.
Il resto è il contesto: nessuna valutazione sanitaria integrata, nessun monitoraggio trasparente, nessun principio di precauzione.
E allora, sindaco, se vuoi bere anche il metasilicato, accomodati.
Ma non chiedere a noi di berci le tue metafore tossiche.

NON PRENDIAMOCI IN GIRO PER FAVORE
Non vogliamo vivere in una città dove il sindaco fa il chimico e banalizza il rischio.
Dove i cittadini sono sacrificati come carne da macello sull’altare delle multinazionali.
Vogliamo un sindaco che si batta per la salute dei propri cittadini ad ogni costo.
Non vogliamo morire a gocce, mentre ENI, A2A, e i consorzi ambientali trivellano il nostro futuro.
Vogliamo un futuro fatto di sanità e sicurezza ambientale.
Non ci basta la concentrazione scritta sulla carta. Vogliamo verità, salute, precauzione.
Perché l’acqua si filtra. Ma l’aria no. E le scuse, nemmeno.
Caro sindaco, lei potrà anche trattarci da stupidi, ma ciò non vuole dire che lo siamo davvero solo perché lei ci tratta cosi.
Visto che siamo già condannati, abbia almeno rispetto per la dignità di un popolo che lei contribuisce ad avvelenare se non prende una posizione netta sulla tutela della salute pubblica, giorno dopo giorno, goccia dopo goccia. Un respiro alla volta.