CROTONE CHIEDE CURA: IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA IL CENTRO ONCOLOGICO. LE LACRIME DI ANNA MARIA CANTAFORA DIVENTANO UN APPELLO PER TUTTI
Fonte: U’Ruccularu
CROTONE – In un’aula consiliare che per un attimo ha smesso di essere il luogo della retorica per diventare quello della verità, la voce tremante di Anna Maria Cantafora, consigliera comunale di minoranza, ha scosso la città.
Un appello accorato, segnato dalle lacrime e dalla forza, ha accompagnato la proposta – poi approvata – di istituire a Crotone un Centro Oncologico di Eccellenza.
E non si è trattato solo di una mozione, ma di un grido collettivo che, partendo dal dolore personale, ha portato sul tavolo della politica la tragedia silenziosa che affligge centinaia di famiglie crotonesi.
UN CENTRO ONCOLOGICO PER UNA CITTÀ FERITA
Crotone è una delle città italiane con i più alti tassi di mortalità per patologie tumorali, in particolare mesotelioma pleurico, tumore ai polmoni e alla vescica.
I dati dell’Istituto Superiore di Sanità, gli studi epidemiologici SENTIERI e le segnalazioni dell’Osservatorio Nazionale Amianto parlano chiaro: questa è una città malata.
E lo è da decenni, per colpa dell’inquinamento industriale mai davvero bonificato, per l’esposizione a sostanze tossiche che si tramandano tra le generazioni come un’eredità avvelenata.
La mozione approvata chiede alla Regione Calabria e al Commissario alla Sanità Roberto Occhiuto tre azioni chiare:
l’istituzione di un Centro Oncologico di Eccellenza sul territorio crotonese;
la riattivazione del Registro Tumori, fermo al 2013, e l’integrazione con il monitoraggio ambientale;
screening gratuiti mirati per le fasce di popolazione esposte.
Un piano che non è utopico, ma urgente.
In una terra definita dallo stesso Occhiuto come “la pattumiera d’Italia”, questo non è un privilegio da conquistare, ma un diritto da restituire.
CANTAFORA: DAL DOLORE ALLA PROPOSTA. UN ESEMPIO DI POLITICA UMANA E NECESSARIA
L’intervento di Anna Maria Cantafora è stato un momento raro di politica autentica.
Non ha parlato con freddezza tecnica, né ha cercato consenso.
Ha raccontato la morte del marito, l’impotenza davanti a una malattia che a Crotone è diventata cronaca diffusa. E ha pianto.
Ma le sue lacrime non sono cadute invano: sono diventate parole più forti di qualsiasi proclama.
Cantafora ha dimostrato che si può unire empatia e rigore, che una consigliera comunale può farsi portavoce di un intero popolo non con slogan, ma con verità vissute.
Il suo atto politico è stato anche un gesto umano potentissimo, capace di risvegliare la coscienza di una città che spesso si è abituata a contare le vittime senza più chiedersi perché.
Per questo, da parte nostra, un sentito e profondo ringraziamento va ad Anna Maria.
Per la sua sensibilità. Per la sua coerenza.
Per la sua capacità di trasformare il dolore in proposta, e la proposta in battaglia concreta.
In un panorama politico spesso sterile e distratto, la sua figura è esempio e stimolo, è ciò che dovrebbe essere un rappresentante pubblico: voce, volto e carne della comunità che rappresenta.
CROTONE HA UN DOVERE: RACCOGLIERE IL MONITO DI ANNA
Ora che la mozione è stata approvata, la sfida passa ai cittadini, alle istituzioni sanitarie, alla Regione Calabria, al governo nazionale.
Le lacrime di Anna Maria non devono diventare icona di un dolore archiviato, ma miccia di una ribellione pacifica e determinata.
Perché a Crotone non si può più morire in silenzio.
Perché a Crotone non si può più ignorare chi ha respirato amianto, bevuto arsenico, toccato metalli pesanti.
Perché a Crotone, la cura deve iniziare dalla verità e concretizzarsi in un diritto alla salute garantito, pubblico e di qualità.
La costruzione del Centro Oncologico sarà la cartina di tornasole della credibilità di chi governa. O si fa, e si cambia il destino di una terra ferita. Oppure, ancora una volta, si tradisce il dolore. Ma oggi, forse, si è aperta una breccia.
Grazie Anna Maria. La tua battaglia è ora anche la nostra.