“Un palese atteggiamento di favore usato dal Cda, volto a tutelare e gratificare taluni dipendenti a discapito di altri”: non usa mezzi termini la segreteria regionale della Uiltec, l’organizzazione sindacale del settore tessile, energia e chimica, per definire la decisione di Congesi, il consorzio per la gestione del sevizio idrico nel crotonese, di promuovere una serie di dirigenti interni al livello superiore, con la qualifica di quadro. Una decisione, quella del consiglio di amministrazione, a detta del sindacato palesemente “illegittima”, che contribuirà “ad aumentare i costi della società” mentre appare “fuori da qualsiasi logica aziendale la scelta di modificare l’assetto organizzativo” proprio mentre “è in discussione il passaggio al Gestore unico”, ovvero alla Sorical individuata dalla nuova autority regionale Arrical quale soggetto che dovrà prendere in mano l’intero settore idrico calabrese.
Una denuncia forte che la Uiltec, con una nota a firma del segretario regionale Vincenzo Celi, ha inoltrato ai quattordici sindaci che sono soci del consorzio Congesi, oltre che al segretario generale e al comitato del controllo analogo del Comune di Crotone.
Una nota scaturita a conclusione dell’incontro con il consiglio di amministrazione di Congesi dello scorso 6 aprile durante il quale ai componenti della Rsu aziendale è stata prospettata la necessità di una riorganizzazione interna a partire dall’inserimento dei nuovi quadri dirigenti nella struttura. Insomma, di quelle figure che il Cda di Congesi, (Claudio Liotti presidente, Arturo Zizza e Maria Riccio consiglieri), già nello scorso mese di gennaio ha deciso di promuovere a livelli superiori, attribuendo la qualifica di quadro a sei dipendenti e l’ottavo livello ad altri tre. Con il fine ultimo, probabilmente, di predisporre per i ‘promossi’ una ben remunerata poltrona in Sorical allorquando sarà perfezionato l’assorbimento di Congesi, e del relativo personale nel soggetto unico regionale. Eventualità, peraltro, già esclusa dallo stesso amministratore unico di Sorical, Cataldo Calabretta.
Nel frattempo, però, quelle promozioni sono ritenute illegittime dal sindacato. Premesso “che le funzioni quadro sono state riconosciute a posteriori con decorrenza gennaio 2022 e che l’inquadramento segue la mansione effettivamente svolta, non il contrario”, per il segretario Uiltec “risulta chiaro ed evidente che per giustificare l’attribuzione preventiva di un livello di inquadramento di questa natura le funzioni dovessero essere collocate all’apice di strutture già precedentemente delineate. Ciò nonostante, da quel che ci risulta, in qualche caso, anche a valle della proponenda riorganizzazione, alcune funzioni quadro rimangono strutturate con la sola risorsa cui si attribuisce tale qualifica”. Insomma dirigenti di se stessi. O, se si vuole, generali senza truppe.
Per il sindacato, così come “per il resto dei lavoratori” si è in presenza di “un palese atteggiamento di favore usato dal Cda, volto a tutelare e gratificare taluni dipendenti a discapito di altri; quelli che negli anni hanno profuso grande impegno contribuendo alla buona performance di alcuni segmenti aziendali; prendiamo a riferimento, ad esempio, quello tecnico, il commerciale – non gli unici invero – i quali appaiono penalizzati e messi da parte dalla riorganizzazione rappresentata, probabilmente per l’unica ragione di non approvare la scellerata conduzione di questa gestione che sta soltanto aggravando una situazione finanziaria già molto provata”. Giova ricordare che, allo stato, Congesi è in debito verso Sorical per la fornitura di acqua all’ingrosso della somma di 25 milioni di euro.
“Crediamo, infatti, – prosegue la nota inviata ai sindaci – che le azioni poste in essere dal Cda del Consorzio contribuiscano, nonostante le flebili rassicurazioni, ad aumentare i costi della società, che le modifiche organizzative, volte a dare collocazione a funzioni specifiche aziendali, rischiano di non compensare e, soprattutto, poco o nulla hanno a che fare con le iniziative rappresentate dal Cda sugli obiettivi aziendali. Ma soprattutto si ritiene fuori da qualsiasi logica aziendale, la scelta di modificare l’assetto organizzativo allorquando è in discussione il passaggio al Gestore unico – peraltro obiettivo per il quale il Congesi era nato – stravolgendo, di fatto, un’organizzazione già testata e rodata per oltre sette anni, che ha portato risultati significativi e non trascurabili; tutt’al più si può convenire sulla necessità di dare maggiore slancio al recupero del credito, ma a tal fine non va sconvolta l’intera struttura, semmai va potenziato questo settore, probabilmente il più trascurato in quest’arco di vita”.
La Uiltec, pertanto, ribadisce ai sindaci soci di Congesi la “ferma contrarietà a quanto il Cda si appresta a deliberare” e li invita a “intervenire a tutela di processi di trasparenza, legalità, di riconoscimento del merito, e di tutela del patrimonio professionale del Consorzio”.