Crotone, dove il cero si accende e la piazza si svuota

Crotone, dove il cero si accende e la piazza si svuota

Fonte: ‘U Ruccularu

Riflessione amara su un pellegrinaggio che perde il suo popolo
Durante l’ultimo pellegrinaggio della Madonna di Capocolonna, le presenze erano visibilmente ridotte.
Sempre meno persone seguono il corteo, e anche Piazza Duomo, un tempo gremita di fedeli, mostrava vuoti impensabili fino a qualche anno fa. L’impressione diffusa è quella di uno spopolamento non solo urbano, ma spirituale.
Un vuoto di appartenenza, di identità, di partecipazione collettiva.
Mentre la Madonna percorreva le sue strade, molti si dirigevano altrove: verso i lidi, attratti dalla movida e dall’alcol, più che da un rito che ha nutrito la fede popolare per oltre cinque secoli.

I valori sembrano dissolversi, e con essi il senso profondo di una tradizione millenaria.
È una vera e propria scristianizzazione: lenta, silenziosa, ma inesorabile.
A colpire è anche la simbologia di certe immagini: il sagrato dell’Immacolata, la domenica mattina, spesso si presenta sporco, segnato dai resti della notte, con tracce evidenti di eccessi e incuria.
E mentre il vescovo accendeva il cero, gesto antico e solenne, altrove si levavano calici per un brindisi stonato, fuori tempo, quasi ignaro del significato del momento.
Ma a pesare più di tutto, è l’assenza della Basilica Cattedrale.
Quella basilica chiusa è oggi il simbolo più tangibile del distacco crescente. L’atmosfera non è più la stessa.

Una Madonna che parte da un altro luogo non trasmette la stessa forza spirituale e identitaria di quando usciva maestosa dal portone della Cattedrale.
Quel gesto, quell’uscita, rappresentava l’inizio di un legame collettivo, un richiamo che univa il popolo crotonese.
Bisogna intervenire subito. Si rischia di perdere non solo una festa, ma un culto, una memoria, un’identità che resiste da oltre cinquecento anni.
Ormai, lungo le strade, sempre meno gente aspetta il passaggio della Madonna. Salvare le tradizioni non è solo conservare il passato: è difendere l’anima stessa di Crotone.