Elisabetta Dominijanni, ago della bilancia tra centrosinistra e nuova governance trasversale?
Fonte: U’Ruccularu
Nel panorama politico crotonese, Elisabetta Dominijanni si sta profilando come una figura di peso, capace di incarnare una sintesi tra competenza tecnica, esperienza istituzionale e identità politica. La voce circolata sulla sua possibile candidatura alla presidenza dell’Ordine degli Architetti – pur non ancora confermata – sembra più che altro una suggestione ben costruita, fatta circolare ad arte per sondare il terreno politico e misurare consensi. Una mossa strategica, apparsa proprio nel giorno delle elezioni amministrative del Comune di Isola Capo Rizzuto, che potrebbe non essere casuale.(Oggi è domenica anche per il consiglio dell’ordine degli architetti)
Dietro questa “notizia non notizia” si cela, forse, un disegno più ampio: testare la spendibilità pubblica della Dominijanni come figura di riferimento per il Partito Democratico e per l’area progressista, in vista di una riorganizzazione del fronte di centrosinistra a Crotone. Al di là della reale candidatura all’Ordine, il messaggio è chiaro: Elisabetta Dominijanni è tornata sulla scena pubblica.
Un profilo tecnico-politico complesso
Architetta, ex dirigente comunale, protagonista di vertenze giudiziarie e reintegri, Dominijanni è l’incarnazione delle contraddizioni e delle ambiguità della macchina pubblica crotonese. La sua carriera è passata attraverso concorsi vinti e incarichi revocati, assoluzioni definitive dopo anni di processi, e una lunga esperienza nei settori cruciali dell’ambiente, del territorio e dei programmi complessi.
Il suo legale, l’attuale vice-sindaco Sandro Cretella, ne ha curato la difesa tecnica nei procedimenti a suo carico, senza però prendere posizioni politiche pubbliche. Tuttavia, questo legame professionale rivela un’intersezione interessante: Cretella è oggi uno degli interpreti più lucidi dell’amministrazione Voce, sempre più orientata a una forma di centro largo, quasi neo-democristiano, che tiene insieme frammenti politici e civici eterogenei.
L’Ordine degli Architetti come strumento di legittimazione politica
Qualora dovesse concretizzarsi o meno la sua elezione a presidente dell’Ordine degli Architetti, Dominijanni assumerebbe un ruolo di primo piano nel dibattito cittadino al di là del ruolo in vista delle elezioni: Non solo come professionista, ma come voce autorevole del centrosinistra tecnico, capace di influenzare le agende su rigenerazione urbana, piani strutturali, progettazione pubblica e PNRR. Un ruolo che è un ibrido tra il direttamente politico, il fortemente istituzionale, e che potrebbe trasformarsi in leva di influenza e visibilità, in una città dove la politica vive di equilibri sottili e alleanze variabili.
A confermare la sua centralità, secondo fonti interne al PD crotonese, la Dominijanni sarebbe figura gradita anche alla segretaria cittadina Annagiulia Caiazza, che vede in lei una possibile interlocutrice per ricostruire il profilo pubblico e tecnico del partito, in vista di una nuova stagione politica post-Voce.
Ipotesi strategica: lista civica, candidatura, appoggio trasversale
Se la Dominijanni decidesse di candidarsi alle prossime elezioni comunali – come consigliera o come capolista di una lista civica di ispirazione progressista – potrebbe fungere da ponte tra il PD e future coalizioni ibride, appoggiando eventualmente, dall’esterno, una nuova amministrazione guidata proprio da Sandro Cretella. I due condividono una base tecnica comune, un linguaggio istituzionale simile e, almeno in parte, una visione pragmatica della gestione amministrativa.
Una convergenza tra questi due mondi – il tecnico-progressista della Dominijanni e il civico-centrista di Cretella – potrebbe inaugurare un nuovo ciclo amministrativo più basato sulle competenze che sulle ideologie, in cui l’ex dirigente agirebbe come figura garante, regista silenziosa e attrattore di professionalità e credibilità istituzionale.
