Crotone. Emergenza rifiuti, il commissario ordina lo smaltimento a Columbra

CROTONE – A mali estremi, estremi rimedi. Il commissario straordinario ha ordinato a Sovreco lo smaltimento dei rifiuti prodotti dall’impianto di trattamento di località Ponticelli. L’ordinanza è stata firmata in giornata. La dottoressa Tiziana Costantino ha adottato la competenza che la legge riconosce ai sindaci di emanare “provvedimenti, anche contingibili ed urgenti, nel rispetto dei principi dell’ordinamento al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana”. E’ il caso dell’emergenza rifiuti che ha trasformato la città in una pattumiera nel cuore di una stagione estiva già compromessa dal covid19. Il provvedimento è entrato in vigore oggi ed ha valenza fino al 31 luglio prossimo, sia per la discarica di Columbra, che torna così alla ribalta del circuito pubblico di smaltimento dei rifiuti, che per l’impianto di trattamento bio-meccanico di Ponticelli gestito da Ekrò.

La raccolta dovrebbe cominciare a breve, anche per non fare scappare quei quattro turisti che circolano in città. L’ordinanza impone sei giorni di conferimenti alla settimana e l’apertura di un giorno festivo in caso di due festività consecutive I conferimenti andranno avanti fino alla concorrenza di 10mila tonnellate, pari ai volumi residui con i quali Sovreco ha risposto all’ultima ricognizione avviata dalla Regione per fare fronte alla crisi del settore che rischia di mettere in ginocchio buona parte della Calabria. Il prezzo è quello stabilito nel 2019 dalla Regione per l’ultima grande proroga concessa prima del passaggio delle competenze agli Ato: 105 euro a tonnellata, per un costo totale di oltre un milione di euro; la stessa delibera di Giunta, la numero 246, che classificava la discarica di Columbra impianto a “valenza regionale”. E per questo motivo il provvedimento del commissario non chiude le porte agli altri territori, nello specifico il reggino ed il vibonese per i quali la Regione ha ‘prenotato’ 2.800 tonnellate delle 10mila in cantiere.

Neanche dieci giorni fa la Regione aveva lanciato l’allarme: “ …nella stagione estiva, anche per la presenza dei flussi turistici, si determina un aumento della produzione dei rifiuti urbani con un fabbisogno maggiore di volumi di smaltimento. In particolare, a fronte di una disponibilità di conferimento in discarica di 800 tonnellate al giorno, il fabbisogno stimato giornaliero per il mese di luglio 1.200 tonnellate, di 1.300 tonnellate per il mese di agosto e di 1.100 tonnellate per il mese di settembre, con un evidente deficit mensile di smaltimento”.

Nessuno lo ha però accolto, con riferimento agli Ato che “non hanno individuato soluzioni atte a garantire la chiusura del ciclo di gestione dei rifiuti urbani e, di conseguenza, nei mesi di luglio, agosto e settembre, la già grave situazione igienico-sanitaria e ambientale del territorio regionale – avvertiva la Regione – è destinata ad aggravarsi con conseguente pericolo di danno alla salute umana anche in considerazione dell’emergenza connessa al Covid-19, all’ambiente, all’immagine della Calabria e alla sua fruizione turistica”.

Si torna dunque a Columbra, che pure la governatrice della Calabria aveva escluso dal circuito pubblico dei rifiuti, dirottando l’Ato Crotone sulle discariche di Cassano, San Giovanni in Fiore e Celico. Un cambio di rotta che solo il massimo organo dell’Ato, l’assemblea dei ventisette sindaci, potrebbe spiegare. Fonte: Il Crotonese