I FANATICI DELLA POLITICA E GLI ULTRAS DEL SINDACO
Gli hooligan di Enzo Voce si fanno sempre più agguerriti e alzano l’asticella, la stampa non allineata sotto attacco.
Fonte: U’Ruccularu
Viviamo in un’epoca in cui il confronto democratico ha trovato nuovi spazi sui social. Un bene, se usato per far circolare idee, per condividere notizie, per stimolare una cittadinanza consapevole.
Un male, purtroppo, quando questi spazi diventano armi nelle mani degli odiatori seriali: persone che non rispondono con argomentazioni, ma con insulti, delegittimazioni.
C’è una categoria in particolare che sta emergendo in modo inquietante: chi discredita persone per difendere i propri interessi, vedi i post che abbiamo dedicato ai Voce Boys.
Chi scambia la critica politica sana, necessaria e fondamentale, per un attacco personale al proprio “leader”.
Chi si erge a difensore del sindaco o del suo operato non con i fatti, ma con l’odio.
Noi de “U ruccularu” siamo sempre stati chiari e trasparenti: la stampa va anche bacchettata. Quando sbaglia (in buona fede), quando cade in superficialità, quando rinuncia al suo dovere di informare, noi siamo i primi a dirlo.
Ma lo facciamo per una ragione soltanto: a fin di bene, per alzare la qualità del dibattito pubblico, per chiedere presenza. Nulla di piu.
Vedere, oggi, quei professionisti messi alla gogna da chi non ha né conoscenza dei fatti né rispetto per il loro lavoro, è inaccettabile.
Chi attacca con falsità, chi inventa storie solo per screditare, chi trasforma il dissenso in guerra personale, non difende nessuno: distrugge la città.
La libertà di stampa è un pilastro della democrazia. Ma non si basa nemmeno su questo.
Sulla verità che è sotto gli occhi di tutti.
La diffamazione, l’odio, il bullismo da tastiera invece non sono opinioni: sono veleno.
E da questo veleno dobbiamo difenderci tutti, indipendentemente da chi votiamo o da quale sindaco sosteniamo.
Perchè qualunque sindaco si succederà, la stampa sarà ancora li.
A chi usa le mani, o meglio, le dita per ferire, ricordiamo una cosa semplice: la politica è confronto, non fanatismo.
Nessun amministratore ha bisogno di ultras pronti a offendere sui social, come è uso di questa amministrazione che vede i cittadini come un problema.









