L’ecatombe per Crotone si profila prossimamente all’orizzonte ed ha un nome ben preciso: “DISMISSIONE DEI SITI INDUSTRIALI, siciliani, Augusta-Gela-Siracusa, di quelli italiani ed europei”.
Il nuovo business dove circoleranno miliardi di euro che nemmeno l’eroico Procuratore Gratteri e il bravo Nicaso hanno finora intuito, intenti ad inseguire i miliardi di euro prodotti dalla polvere bianca, dal pizzo e dal controllo delle economie dei territori calabresi ad opera dei clan di ‘ndrangheta collusi con burocrati, massoni e parroci deviati, professionisti, sindaci e politici ai vari livelli.
Una riserva inesauribile e fonte di ricchezza immensa per società energivore come A2a/TecnoA, impresa Maio e per i piccoli imprenditori/prenditori crotonesi che operano nel porto e nel nucleo industriale crotonese.
Sarà l’ultimo olocausto della città di Pitagora dopo 80 anni di industria chimico-metallurgica pesante durante i quali le scorie ed i residui industriali sono stai sparsi nel vicino mare, dopo aver autorizzato ad opera di due sindaci la Chernobyl calabrese avendo fatto costruire la passeggiata degli innamorati con milioni di tonnellate di scorie delle vecchie fabbriche che ancora oggi sversano a mare, 3 centrali a biomasse, un inceneritore di rifiuti ospedalieri, una centrale a turbogas, la più grande discarica di rifiuti della Calabria, Columbra, parchi eolici a josa, dopo che hanno imbucato sotto tutta la città e perfino nei campi coltivati, come dicono in molti, il famigerato Cic catalitico della Pertusola Sud, dopo che si è consentito per decenni ad Eni Rewind di trivellare il nostro mare ed oggi il fragilissimo promontorio di CAPOCOLONNA a fianco l’ex ristorante l’Ancora, ecco il prossimo biblico flagello.
A breve bruceremo ed abbancheremo i rifiuti pericolosi industriali d’Italia e d’Europa come atto finale della tragedia crotonese ben descritta circa duemila anni fa nel Satirycon di Petronio Arbitro.
“Oh forestieri se sapete vivere di raggiri e di bugie vi ci troverete bene in quella città che un tempo fu la prima d’Italia, oggi è simile ad un campo di appestati dove i corvi dilaniano i cadaveri”.
L’associazione socioculturale Paideia ha constatato e verificato obbiettivamente e scientificamente che Crotone con la sua Provincia viene da decenni continuamente trascurata, osteggiata, depredata, massacrata dal governo nazionale e regionale in quasi tutti i settori del suo territorio.
La lista dei maltrattamenti, delle umiliazioni e delle spoliazioni si verifica principalmente nel settore energetico e dei rifiuti con l’approvazione preventiva da parte del Ministero dell’Ambiente e del Nucleo di valutazione Regione Calabria dei VIA, VAS etc. con scellerate autorizzazioni di impianti deposito/rigassificatore NGL della Ionio Fuel, ampliamento sconsiderato dell’inceneritore di A2a/TecnoA al Passovecchio per bruciare rifiuti industriali pericolosi (senza tener conto della condizione estremamente inquinata del territorio e delle 3 matrici di riferimento – aria- terra- acqua- dove sono già presenti una centrale turbogas, un compattatore rifiuti urbani, una centrale Eni-gas, parchi eolici, una centrale turbogas, insieme a centri commerciali e residenziali), trivellazioni pericolose da parte di Eni Rewind con riapertura dei pozzi a mare e pericolose trivellazioni a Capocolonna che accentuano il fenomeno del bradisismo e della subsidenza con crolli del costone sotto Scifo già verificatisi.
Nel settore archeologico-museale e culturale Crotone ha subito l’onta di vedere accorpati i suoi musei ed il parco archeologico che fanno registrare oltre 60mila visitatori annui se consideriamo anche Le Castella Santa Severina e Cirò al piccolo museo di Sibari che registra appena 6mila visitatori annui; la sua Soprintendenza in condominio con Catanzaro, i suoi istituti scolastici storici umiliati ed accorpati a scuole secondarie provinciali, stendiamo un velo pietoso su infrastrutture, ospedale e servizi sanitari territoriali, servizi primari, del tempo libero, biblioteche, librerie etc.
Tenuto conto quindi di questo scenario apocalittico e da terzo mondo la Paideia consiglia e sprona tutti i crotonesi della città e del territorio di chiedere con forza e coraggio al Parlamento italiano che venga riconosciuta alla Provincia di Crotone lo status di “Provincia Autonoma di Crotone”.
Infatti, la Provincia Autonoma di Crotone disciplinerebbe e governerebbe la quasi totalità degli interventi pubblici locali, nei settori dell’ambiente, dell’economia e dei servizi culturali e sociali rispetto al suo territorio e popolazione.
Solo così Crotone e la sua provincia potranno difendersi, risorgere e svilupparsi.
Crotonesi, è ora di svegliarsi ed abbandonare le umiliazioni ed il letargo in cui siamo piombati da oltre 50 anni.