Crotone, la drammatica ricostruzione dell’omicidio: arrestati nonno e nipote

CROTONE – Sono nonno e nipote le due persone in stato di arresto per l’omicidio di Stefano D’Arca. L’uomo è stato ucciso poco dopo la mezzanotte dell’8 marzo al termine di una sequela di avvenimenti avvenuti tra l’interno e l’esterno del Bar Moka sotto i portici di piazza Pitagora. L’arresto è stato eseguito dalla Squadra Mobile della Questura di Crotone che, insieme agli agenti della Squadra Volanti, hanno ricostruito la dinamica dell’omicidio con l’ausilio della videosorveglianza e di testimonianze.

La lite

I fatti sono avvenuti verso mezzanotte e mezza. Nel Bar Moka c’erano i titolari, alcuni avventori, dipendenti. D’Arca – pregiudicato per stupefacenti ed autore qualche anno fa di un pestaggio a fini estorsivi nei confronti del direttore artistico del Teatro Stabile di Crotone – era in stato di ebbrezza ed aveva iniziato a danneggiare l’interno del bar provocando la reazione del proprietario del bar, Giuseppe Cortese di 29 anni, e del padre. Quest’ultimo ha portato fuori dal bar D’Arca per cercare di calmarlo, mentre un dipendente del bar allontanava il ragazzo dalla parte opposta (il locale ha due ingressi).

Sette colpi

Secondo la ricostruzione svolta dalla Polizia a questo punto Giuseppe Cortese va a prendere una pistola dal nonno, Francesco Pezziniti, 77 anni, titolare dell’Hotel Concordia. Si tratta di calibro 7.65 con matricola abrasa con la quale il giovane si presenta davanti a D’Arca il quale, a quel punto lo sfida a fare fuoco. Sarebbe a questo punto che il nonno del giovane (che era al bar) strappa la pistola dalle mani del ragazzo e spara per sette volte. Cinque proiettili raggiungono D’Arca al petto, mentre altri due vanno a vuoto. Il momento dello sparo non è ripreso da alcuna telecamere di sorveglianza, ma è stato ricostruito dagli uomini della Squadra Mobile attraverso la testimonianza di un avventore ed anche alla dichiarazione di Pezziniti che si è assunto la responsabilità dell’omicidio.

Le accuse

La Squadra Mobile, su disposizione del pm Giampiero Golluccio, ha arrestato Giuseppe Cortese e Francesco Pezziniti per i reati di concorso in omicidio, porto di arma clandestina e detenzione di un’altra arma con matricola abrasa che è stata trovata nella disponibilità di Pezziniti. Le indagini, comunque, continuano per approfondire i motivi della lite e precisare le responsabilità nell’omicidio.

Fonte: Il Crotonese (https://www.ilcrotonese.it/)