Crotone. La sanità ai tempi di Occhiuto: “Il Cup non funziona, utenti costretti a rivolgersi ai privati”

Sanità pubblica sempre più inaccessibile. E’ la denuncia (l’ennesima) di un gruppo di associazioni di Crotone che pongono questa volta l’accento sui disagi che gli utenti sono costretti a sopportare anche con il nuovo sistema di prenotazione regionale, con conseguente migrazione verso le strutture private.

“Negli ultimi tempi – scrivono in una nota – l’accesso ai servizi sanitari dell’Asp di Crotone sembra essere diventato sempre più difficile: ore ed ore di attesa, numeratore bloccato per eccesso di richieste, per finire poi spesso con il vedersi dirottati, anche per visite o esami di primo livello che sarebbero di pertinenza per un ospedale Spoke come quello di Crotone, presso altre strutture regionali.
“A questo punto – proseguono – molti decidono, dovendo comunque spendere denaro per lo spostamento, fare una ulteriore coda per pagare il ticket, perdere una intera giornata lavorativa, dovendo in fine sottostare ad una tassa aggiuntiva oltre ad aver già pagato Irap ed Irpef, di ricorrere alle prestazioni in intramoenia oppure alla sanità privata convenzionata”.
A parere delle scriventi, “questo dimostra non solo come il Cup regionale, applicato a realtà come quella della nostra provincia, dotata di un unico presidio ospedaliero e di una rete territoriale inadeguata, sia fallimentare nel garantire servizi o ridurre liste di attesa, ma anche che esso risulta efficace soprattutto per spostare tali servizi alla sanità privata. Questo – rimarcano nella nota – con buona pace del nostro presidente Occhiuto”.

In calce al documento la firma di: Codici Calabria, Arci Crotone Aps, Associazione thalassemici, Vivere sorridendo, Associazione Maslow, Movimento famiglie autismo, Cittadinanzattiva -Tribunale per i diritti del malato, Legacoop, Arci ‘Gli spalatori di nuvole’ Aps, Terra e libertà, Arci ‘Il Barrio’ Aps, Movimento per la difesa dei diritti dei cittadini, Paideia, Gruppo archeologico krotoniate, Italia Nostra.

“Su questo ed altri argomenti riguardanti la sanità pubblica abbiamo in cantiere alcune nostre iniziative” annunciano le associazioni, che invitano nel frattempo i cittadini “a dare una occhiata a quello che succede al Cup, magari raccogliendo testimonianze direttamente dagli utenti sui mille disagi a cui il bisogno di sanità li costringe”.