Crotone. L’ex direttrice regionale dell’Inps (senza titoli) condannata a 4 anni per truffa e a un risarcimento di 1,7 milioni

Il Tribunale di Crotone – giudice Assunta Palumbo – ha condannato a quattro anni di reclusione Alessandra Infante, l’ex direttrice regionale dell’Inps imputata di truffa, clamorosamente licenziata quattro anni fa e già dirigente della sede provinciale di Crotone accogliendo in toto la richiesta di condanna avanzata dalla pm Rosaria Multari il 21 novembre scorso.

Contestualmente, la giudice Assunta Palumbo ha disposto la confisca di beni per un valore di 1 milione 750 mila euro corrispondenti alle indennità che la donna ha percepito indebitamente, oltre al pagamento all’Inps di una provvisionale di 50 mila euro. L’imputata dovrà risarcire sia il ministero delle Finanze che l’Inps.

L’assunzione di Alessandra Infante al Copross (Consorzio provinciale per i servizi sociali) con le funzioni di dirigente è da ritenersi «illegittima» perché avvenuta senza un concorso pubblico. E solo grazie a questo raggiro, la donna nel 2005 riuscì prima a transitare, con la mobilità, al ministero delle Finanze ed all’Inps per poi ricoprire nel 2018 la carica di direttrice dell’Istituto di previdenza che poi fu costretto a licenziarla nel 2019.

Insieme a Infante, con le accuse, a vario titolo, di truffa, falso e abuso d’ufficio, nel registro degli indagati era finito l’intero ex cda del Copross, da cui Infante proviene, per tutta una serie di atti che la Guardia di finanza, che svolse le indagini, riteneva ideologicamente falsi in quanto “attestanti l’inesistente qualifica dirigenziale a tempo indeterminato” e volti a “trarre in inganno il ministero delle Finanze e l’Inps”.

Sotto la lente della Procura anche il regolamento sull’ordinamento degli uffici del Copross, approvato nel 2001, che, stando al capo d’accusa, non prevedeva figure dirigenziali nell’ente. Sulla base delle false attestazioni, Infante, con domande di trasferimento inoltrate all’Inps nel 2005 e al Mef nel 2007, aveva dichiarato di essere in possesso della qualifica di dirigente.

CROTONE, IL DANNO PATRIMONIALE E LE ACCUSE ALL’EX DIRETTRICE REGIONALE DELL’INPS

Il danno patrimoniale contestato – come accennato – è di un milione e 750 mila euro, pari a emolumenti e contributi percepiti dal 2005, tant’è che la pm ha chiesto e ottenuto anche un sequestro per equivalente della stessa somma a carico di Infante.

La questione ruota tutta intorno alla natura di ente pubblico (non economico) del Copross, soggetto alle norme delle Aziende speciali e dal quale non sarebbe possibile la mobilità. Il gup di Crotone, che respinse una richiesta di archiviazione della stessa Procura, condannò, a 1 anno e 9 mesi di reclusione (pena sospesa), l’unico imputato che ha scelto il rito abbreviato, Sandro Bernardini, ex presidente del Copross, e prosciolse tre ex membri del cda, disponendo il rinvio a giudizio, oltre che per Infante, anche per l’ex responsabile del procedimento, Michele Scappatura, per il solo reato di truffa. La pm ha comunque chiesto e ottenuto per quest’ultimo, ritenuto estraneo alla procedura di assunzione, l’assoluzione “perché il fatto non costituisce reato”. Il concorso nel reato, secondo la pm, è di Infante con il solo Bernardini.

Nella sua requisitoria, la pm ha parlato, a proposito dell’assenza di concorso pubblico, di “peccato originale” che si è riverberato sui successivi passaggi “illegittimi e artificiosi”. Peccato originale che consisterebbe nella trasformazione di un rapporto di consulenza in rapporto dipendente attraverso una selezione mediante colloquio e titoli e nell’assunzione di incarichi dirigenziali grazie a un “concorso per fotografia”, nel senso che era riservato a chi aveva avuto incarichi a tempo nel Copross. CHI HA COPERTO ALESSANDRA INFANTE? (https://www.iacchite.blog/crotone-chi-ha-coperto-per-anni-la-direttrice-regionale-inps-senza-titoli-oggi-vince-la-tenacia-della-funzionaria-mobbizzata/)