Crotone, sanità allo sbando. Tra promesse istituzionali e realtà, solo la Madonna ci può salvare

Fonte: ‘U Ruccularu

La sanità crotonese è al centro di un acceso dibattito tra le istituzioni regionali e la società civile.

Il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, anche in veste di Commissario per la Sanità, ha annunciato finanziamenti e opere miracolose per il “San Giovanni di Dio” di Crotone. Nel novembre 2022, durante un incontro con i sindacati (alla presenza del sindaco Vincenzo Voce e del Commissario ASP Domenico Sperlì) Occhiuto ha dichiarato di avere «recuperato 25 milioni di euro […] per il rifacimento dell’ospedale». Pochi giorni dopo l’ANSA riportava l’approvazione di un accordo col Ministero della Salute per 45 milioni totali (25 per Crotone, 20 per Lamezia) da investire negli ospedali, “dal punto di vista funzionale, impiantistico e strutturale”.
Le promesse ufficiali includono il potenziamento del Pronto Soccorso, la realizzazione dell’Emodinamica, nuovi reparti di Medicina Nucleare e diagnostica, nonché interventi di adeguamento (climatizzazione, infrastrutture, grandi apparecchiature).

L’ospedale “San Giovanni di Dio” di Crotone: la struttura principale di riferimento sanitario della città.
Le Istituzioni regionali hanno annunciato riqualificazioni strutturali multi-milionarie, ma molte opere restano ferme o incompiute.

Pronto Soccorso: la tela di Penelope del “San Giovanni di Dio”

Una delle annunciate priorità è il nuovo Pronto Soccorso.
Nel gennaio 2023 la Commissaria straordinaria ASP Simona Carbone (subentrata a breve a Sperlì) dichiarò: «il nuovo pronto soccorso sarà pronto entro il 2023», dopo aver superato i problemi (Tenorm e ritrovamenti archeologici). Ma già nell’estate 2024 i cronisti locali denunciavano che il cantiere del PS è rimasto “ancora in alto mare”: il Commissario Antonio Brambilla aveva fissato a primavera 2024 la consegna, ma nessuna data è stata rispettata.
Il Corriere della Calabria ironizzò: “il nuovo pronto soccorso resta un sogno da realizzare”, mentre i pazienti continuano a soffrire nella vecchia struttura d’emergenza inadeguata.

Emodinamica e cardiologia interventistica: da promessa a cantiere

Un altro grande annuncio riguarda l’Emodinamica (unità di cardiologia interventistica). Nel novembre 2022 Occhiuto affermò di aver inserito l’emodinamica “nel nuovo atto aziendale” e di avere “recuperato fondi” per avviarla a Crotone. Nel 2022 il Dipartimento Salute e il Commissario Longo avevano già dato ok politico al progetto. Tuttavia, fino al 2024 nessuna gara era stata conclusa.

Solo nell’inverno 2025 si registra uno spostamento: nel gennaio 2025 l’ASP di Crotone, con un comunicato del Commissario Brambilla, annunciò l’aggiudicazione provvisoria dei lavori di ristrutturazione per l’Emodinamica all’impresa Girus Sas di Catanzaro. L’opera dovrebbe permettere di “consegnare i locali in primavera” 2025, con inaugurazione prevista per l’estate. Di fatto, solo a febbraio 2025 sono state consegnate le aree all’impresa.

In breve: l’emodinamica era promessa dal 2022, ma il cantiere è partito solo nel 2025. L’ultimo annuncio del Commissario (21/1/2025) parla di “aggiudicazione dei lavori per Emodinamica”. quasi tre anni dopo le prime promesse. Nel frattempo, il reparto cardiologia rimane temporaneamente allocato al VI piano e i pazienti devono essere trasferiti altrove per angiografie. Su questo punto, il Consiglio regionale di opposizione (PD) segnala ritardi e torna all’attacco: nella primavera 2025 si parla addirittura di “trasferire l’emodinamica del Pugliese di Catanzaro al  pronto di Crotone”, sollevando polemiche politiche.

Climatizzazione e infrastrutture: investimenti tardivi, emergenze presenti

Malgrado gli ingenti stanziamenti annunciati per l’adeguamento impiantistico (es. la dotazione del fondo ex art.20/88), la realtà dei fatti mostra gravi carenze negli impianti base dell’ospedale.
Nel novembre 2023 un’inchiesta di LaC News24 denunciò una vera emergenza climatica interna: in tre reparti (ematologia, neuropsichiatria infantile, pneumologia) i condizionatori non funzionavano da mesi, costringendo anziani e bambini a sopportare “il caldo d’estate e il gelo d’inverno”.
L’Associazione Talassemici locale minacciò azioni legali se l’ASP “non rimedia in fretta”. Questi guasti si verificano nonostante Occhiuto abbia annunciato 25 milioni per “ristrutturazione” e il recente accordo Regione/Ministero (25M) per adeguamento strutturale degli ospedali.

Il sollecito: nel corso del meeting sindacale di novembre 2022, Occhiuto aveva promesso che i 25 milioni “sono già nel Piano” regionale per il nosocomio crotonese.
Nella conferenza stampa di gennaio 2025, il Commissario Brambilla includeva fra le opere “nuovo Pronto Soccorso” e “adeguamento dell’impiantistica”. In sostanza, il tema degli impianti (aria condizionata, reti elettriche, elevatori, climatizzazione) è riconosciuto a livello politico ma i cantieri tardano a partire.
Le doglianze degli operatori denunciano che, mentre i fondi sono stanziati, i lavori reali restano da avviare.

Medicina nucleare e diagnostica specialistica: annunci e realtà

Il reparto di Medicina Nucleare è emblematico del divario fra annunci e fatti.
Chiuso dal 2019 per carenze di sicurezza, è stato al centro di continui appelli.
Già nel luglio 2021 l’associazione dei malati oncologici Vivere Sorridendo manifestò chiedendo la riapertura urgente.
Solo nel febbraio 2025 la Regione, rispondendo a un’interrogazione del PD, ha formalizzato l’impegno a “potenziare e migliorare considerevolmente” i servizi di radiologia e medicina nucleare del Crotonese.
Si attende però che l’ASP presenti i progetti per ottenere dal Ministero le nuove apparecchiature. In pratica, di riapertura effettiva non c’è ancora traccia:
il reparto resta chiuso da oltre cinque anni, e i pazienti oncologici continuano a essere smistati in mobilità verso altre province.
L’ultimo annuncio dell’11/2/2025 garantisce l’impegno ma non fissa termini certi per il ripristino.

Sul fronte diagnostico “avanzato”, qualche novità c’è:
dall’inverno 2020 all’estate 2022 l’ospedale ha acquisito apparecchiature all’avanguardia (ad es. una TAC Revolution Evo a 128 strati, una nuova MOC e sistemi digitali per radiografie).
Tuttavia, tali acquisizioni trovano corpo solo sui giornali: il reparto radiologia ha da anni carenze di personale, e alcune postazioni diagnostiche (come la PET-TC) non risultano ancora pienamente operative. L’ennesimo piano regionale (DCA n.59/2022) prevede milioni per case di comunità, centrali operative territoriali e grandi apparecchiature, di cui una quota per Crotone (circa €20,8M per “grandi apparecchiature”).
A fine 2024 però solo il 10% dei fondi PNRR è stato liquidato all’ASP di Crotone, con gare e forniture ancora in corso.

Fondi PNRR e regionali: cifre e ritardi cantieri

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR, Missione 6) ha stanziato complessivamente circa 19,6 milioni per l’ASP di Crotone.
I finanziamenti (10% di anticipo liquidato nel dic. 2022) coprono opere come: Case della Comunità (€7,427M), centri di Telemedicina (COT, vari bandi), digitalizzazione del DEA (€6,588M) e grandi apparecchiature (€20,799M).
In particolare, la “digitalizzazione del DEA” fa pensare a infrastrutture IT nel Pronto Soccorso, mentre le apparecchiature includono TAC e Risonanze magnetiche.
Fino a inizio 2025 si segnala l’avvio di alcune procedure: ad esempio è stata avviata (e aggiudicata) la gara per l’Emodinamica e aperte le gare per due COT e un nuovo Hub 118 (POSTAZIONE TER – PET).
Resta però un bilancio incompleto: molti progetti PNRR, inclusi i nuovi presidi territoriali (Case/Ospedali di comunità), sono ancora ai nastri di partenza secondo i sindacati.

Oltre al PNRR, la Regione Calabria ha approvato vari atti deliberativi (delibere e DCA) per impiegare risorse nazionali e regionali.
Tra questi, l’Accordo di Programma approvato l’11/2024 con il Ministero ha rilanciato i 25M già citati.
Il Comune di Crotone ha inoltre pubblicato bandi PNRR per la costruzione di strutture sanitarie di base nel territorio urbano.
Ad oggi però molti cantieri risultano fermi o in ritardo: il documento ufficiale dell’atto aziendale (dicembre 2024) è contestato dai sindaci (vedi sotto), e solo recentemente la nuova Commissaria Calamai ha convocato le conferenze dei sindaci per far partire gli investimenti.
In sintesi, i teorici stanziamenti ci sono, ma il loro impiego è più che mai lento.

Proteste e dissenso: sindaci, sindacati e comitati civici

La frustrazione per la lentezza degli interventi si è tradotta in numerose proteste.
I sindacati locali hanno più volte lanciato l’allarme.
Nel dicembre 2022 la Fials provinciale ha dichiarato l’ASP “al collasso”, denunciando turni massacranti, stipendi al minimo e “atteggiamenti illeciti” di alcuni dirigenti.
La segreteria Fials Crotone ha proclamato lo stato d’agitazione del personale, invocando «terapia d’urto» per evitare una situazione definita “irreversibile”.
Nell’agosto 2023 il confronto sindacale è sfociato in divisioni: la CISL ha lanciato sit-in per chiedere il pagamento degli arretrati, mentre CGIL e UIL – per la prima volta dopo anni – si sono dette disponibili a trattare “entro fine agosto” il saldo delle spettanze pregresse.

Anche le associazioni dei pazienti hanno protestato.
L’11 settembre 2024 l’Associazione Talassemici di Crotone ha manifestato davanti alla sede ASP, lamentando la grave carenza di medici nel reparto di ematologia.
Precedentemente, in luglio 2021 il comitato Vivere Sorridendo aveva organizzato un sit-in davanti all’ospedale per rivendicare la riapertura del reparto di medicina nucleare, definita “sacrosanto diritto alla salute”.
I pazienti oncologici e talassemici rimangono scettici sulle promesse politiche, minacciando di nuove mobilitazioni se non vedranno risultati concreti.

In campo politico locale, il sindaco di Crotone Vincenzo Voce ha più volte sollevato il caso.
Era presente alle riunioni con Occhiuto (11/2022) e con la nuova Commissaria Calamai (marzo 2025), e ha espresso preoccupazione per i ritardi. Il suo monito (e quello degli altri sindaci del comprensorio) ha convinto Calamai a promettere di rivedere l’Atto aziendale entro la conferenza dei sindaci di marzo 2025.
Anche il “Comitato fuori i veleni – Crotone vuole vivere” (movimento civico) ha attaccato le dichiarazioni ottimistiche del sindaco Voce su programmi sanitari, accusandolo di “falsità” nella gestione delle emergenze sanitarie (soprattutto ambientali e mediche).

L’enorme divario tra la narrazione ufficiale e la realtà sul campo

Da una parte, Roberto Occhiuto e i vertici regionali ostentano impegni finanziari milionari e nuovi servizi sanitari per Crotone.
Dall’altra, i fatti documentati mostrano ritardi cronici: il pronto soccorso promesso resta incompiuto e già fatiscente in alcuni punti, l’emodinamica parte solo dopo anni di attesa, la climatizzazione è inefficiente, e la medicina nucleare chiusa dal 2019 è tuttora bloccata, le autoambulanze medicalizzate non pervenute, medici aggrediti e cubani allo sbaraglio, Nel frattempo, fondi PNRR e regionali giacciono su carte e delibere, mentre i reparti versano in emergenza.

Questa nostra riflessione, come una preghiera, l’affidiamo alla nostra signora, che possa lei stendere la sua mano pietosa sul San Giovanni di Dio.