di Antonella Policastrese
Un palco di mille metri quadrati in piazza Pitagora per lo show di Capodanno come dono offerto ai crotonesi dalla Regione Calabria è come l’enorme cavallo di legno donato dai greci ai troiani per entrare nella città di Troia alla fine del decennale assedio. Per consentirne l’ingresso i troiani dovettero abbattere le porte della città e per il resto sappiamo tutti com’è andata a finire.
Non siamo a questi livelli, ovviamente, però l’adeguamento dello spazio alla bisogna della Rai non sarà indolore e tantomeno senza costi, almeno stando a quel poco che trapela dal “santuario” di piazza della Resistenza. Si prefigurano demolizioni di rotonde e aiole spartitraffico, nonché abbattimento di alberi e siepi. Dovrebbe sloggiare anche il monumento a Pitagora, quello a lastre di marmo posto all’incrocio con via M. Nicoletta, e gli alberi che vi sono a fianco, uno dei quali è li da almeno 50 anni.
Insomma: Crotone come Emmaus, per l’arrivo di Amadeus. Ma per quanto riguarda gli alberi, questa Amministrazione comunale sembra essere insensibile al loro abbattimento, basti pensare al meraviglioso abete utilizzato il Natale sorso, per decorare quella rotonda che dovrebbe essere demolita, e poi portato in discarica dopo l’Epifania. Peraltro è stato annunciato che lo stesso esperimento natalizio quest’anno sarà replicato in piazza della Resistenza, e nemmeno con uno “spelacchio” qualunque, ma probabilmente, con un altro sontuoso abete.
Allora – bisogna dirla tutta, ovviamente con l’ironia e il sarcasmo dovuti… – c’è quasi da rimpiangere il “Podio” fatto costruire in occasione della visita di Mussolini a Crotone a marzo del 1939, impreziosito dalla statua del “Legionario”, opera dello scultore crotonese Giuseppe Mancuso. Non risulta che furono abbattuti alberi e manufatti a quei tempi; lo spazio fu razionalizzato in maniera ottimale per accogliere le folle e garantendo una visibilità ottimale del podio, collocato all’altezza delle ex cabine telefoniche.
Dal marzo 1939 voliamo all’autunno 2023, l’ora delle grandi decisioni sembra essere giunta, piazza Pitagora doveva essere e quella sarà; vuoi mettere che la Rai abbia a pentirsene di venire a Crotone e quando mai riusciremo a rivederlo Malgioglio e lo stesso Amadeus? Eppoi a caval donato non si guarda in bocca. Ci sono crotonesi che la colonna di Capocolonna non la possono toccare né vedere dai tempi in cui troneggiava sul promontorio insieme al “Masso” e c’è voluta la Rai per farla riapparire alla vista, grazie a quell’altra minchiata colossale che è il programma “Ballando con le stelle” del quale uno
spazio da mandare in onda è stato offerto come bonus per l’acquisto di due puntate di “L’anno che verrà”.
Milioni di euro per far conoscere Crotone, ma poi a chi se non agli stessi italiani! Verrebbe da dire per che far conoscere il paese di San Luca, ma nel mondo, è bastato l’acquisto del piombo per compiere la strage di Duisburg a ferragosto del 2007. E’ tutta una questione di marketing, ma sarebbe meglio dire di “marchette” e di lusinghe che non porteranno mai da nessuna parte e tantomeno generano economie e sviluppo di sistema.
Qui si ribadisce e si rinnova un suggerimento, cioè di allocare lo show di Capodanno nell’area ex Ariston, non fosse altro che per amore di quelle pochissime macchioline di verde che sopravvivono in piazza Pitagora. Altrimenti non resta che farsi un selfie a ricordo di com’erano i luoghi prima che facessero entrare il “cavallo di Troia”, ossia il dono musicale della Regione Calabria ricordando un vecchio adagio “pancia piena fa cantare, non camicia nuova”.