Dopo aver incrociato le braccia questa mattina e manifestato davanti alla sede della Abramo Customer Care, i lavoratori si sono spostati in piazza della Resistenza, dove era in fase di svolgimento un evento della CGIL che celebra i 100 anni dalla sua fondazione. Si tratta di una vertenza che va oltre i confini locali, con l’obiettivo di far sentire tutta la loro preoccupazione sull’incertezza del futuro occupazionale.
La protesta dei lavoratori ha preso vita, trasformando la piazza in un luogo di manifestazione e di dibattito sulle sfide che sono chiamati ad affrontare. La decisione di spostare la protesta in un contesto più ampio ha sottolineato l’importanza di portare fuori dai confini locali la loro vertenza.
Tutto è iniziato questa mattina, quando i dipendenti della Abramo Customer Care hanno deciso di incrociare le braccia di fronte alla sede dell’azienda.
Il motivo della loro protesta è ben chiaro: la notizia che la Tim sembrerebbe non avere intenzione di prorogare oltre il 30 giugno prossimo le sue commesse alla società ha gettato nello sconforto non solo i lavoratori direttamente coinvolti, ma l’intera comunità calabrese. Con 1.090 lavoratori in Calabria, di cui 600 solo nel sito di Crotone, a rischio di perdere il lavoro, le conseguenze sarebbero devastanti per molte famiglie.
La situazione è resa ancora più critica dalla mancanza di ottimismo riguardo al progetto di ricollocazione lavorativa prospettato dalla Regione. Senza una soluzione immediata e concreta, l’incertezza regna sovrana tra i dipendenti, alimentando un clima di esasperazione e angoscia.
Ma i lavoratori non intendono restare inermi di fronte a questa minaccia imminente. Domani si terranno delle assemblee sindacali, durante le quali verranno discusse e pianificate le azioni future. La volontà è chiara: mantenere alta l’attenzione sulla loro vertenza, coinvolgendo la città e la provincia in una serie di manifestazioni pubbliche che mettano in luce la gravità della situazione.
La protesta in piazza Resistenza è solo l’inizio di una lotta che si preannuncia lunga e difficile. I lavoratori sono determinati a non arrendersi, a lottare con tutte le loro forze per la salvaguardia dei loro posti di lavoro e per un futuro dignitoso per loro stessi e per le loro famiglie. La loro voce si fa sentire, e non si fermeranno finché non otterranno risposte concrete e soluzioni efficaci. Fonte: WeSud