Crotone. Via Israele, il Comitato rilancia: “Non basta dire no, serva equità urbanistica”

CROTONE – Via Israele, il Comitato rilancia: “Non basta dire no, serva equità urbanistica”
Dopo il diniego all’annullamento della delibera, i residenti chiedono confronto e ricordano le alternative già individuate nel 2016

Fonte: U’Ruccularu 

LA RISPOSTA NEGATIVA DEL COMUNE
Il 25 agosto il Comitato di Quartiere Tufolo-Farina ha reso pubblica una lettera aperta al Sindaco Vincenzo Voce, con cui prende atto – “con rammarico” – della risposta negativa alla richiesta di annullamento in autotutela della Delibera di Giunta n. 325 del 10 luglio 2025.
Il documento, inviato dal Dirigente all’Urbanistica, spiega che l’annullamento non è possibile a causa di “ragioni legate al finanziamento in corso”. Nessun cenno, però, alle criticità tecniche e urbanistiche già sollevate dai residenti e certificate da pareri indipendenti degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti.
“Un atteggiamento – scrive il Comitato – che mortifica il ruolo dei cittadini e alimenta un senso di ingiustizia”.

DAL VERDE SACRIFICATO AI “POLI DI MARGINALITÀ”
La contestazione è netta: il quartiere Tufolo-Farina vede sacrificata un’area verde destinata a spazi di comunità per far posto a 24 alloggi sociali. Il Comitato non nega il valore del diritto alla casa, ma denuncia la sperequazione tra quartieri:
alcuni rioni della città beneficiano di riqualificazione e nuovi servizi;
altri, come Tufolo-Farina, vedono ridursi gli spazi pubblici e peggiorare la qualità della vita.
Il rischio evocato è forte: “trasformare alcuni quartieri in poli di marginalità e degrado, mentre altri vengono tutelati e valorizzati”.
IL PRECEDENTE DEL 2016: ALTERNATIVE DIMENTICATE
Un punto centrale della lettera è il richiamo alla Delibera di Giunta n. 116 del 2016, che già individuava aree e percorsi progettuali alternativi per garantire sia l’offerta abitativa sia la salvaguardia del verde pubblico. Un lavoro pianificatorio già tracciato, che oggi – denuncia il Comitato – sembra essere stato completamente ignorato.
Per questo i residenti chiedono un confronto serio, basato su tre cardini:
valutare le aree alternative già individuate nel 2016;
ridurre l’impatto ambientale dei nuovi alloggi;
Garantire criteri di equità nelle scelte urbanistiche, senza quartieri di serie A e quartieri di serie B.

UNA DISPONIBILITÀ CONDIZIONATA
Nella lettera non manca un’apertura: “Confermiamo la disponibilità a un dialogo costruttivo”. Ma il messaggio è chiaro: se non ci sarà ascolto, il Comitato è pronto a difendere i diritti del quartiere anche nelle sedi legali.

UNA CITTÀ DIVISA E UN’AMMINISTRAZIONE SULLA DIFENSIVA
Questa vicenda, ormai, è diventata un caso politico e amministrativo esemplare. Il rifiuto del Comune di entrare nel merito delle osservazioni tecniche, rifugiandosi dietro la questione dei finanziamenti, alimenta l’impressione di un’amministrazione più preoccupata di difendere i propri atti che di confrontarsi con la città.
Il nodo non è solo via Israele, ma il modello di governo:
decisioni calate dall’alto, giustificate con concetti generici come “mescolanza sociale”;
assenza di confronto reale con i cittadini;
incapacità di garantire equilibrio tra quartieri, rischiando di acuire disuguaglianze urbane e sociali.
C’è poi la dimensione politica: come già osservato nei consigli comunali e nelle polemiche estive, l’amministrazione Voce appare nervosa, barricata, più concentrata a respingere critiche e a blindare procedure che a costruire consenso attraverso la trasparenza.
Il Comitato Tufolo-Farina, con la sua insistenza, non rappresenta solo un quartiere: incarna una parte della città che chiede dignità urbanistica, regole chiare e pari diritti.
Ed è proprio qui che si gioca la partita: se la difesa di un’area verde diventa simbolo di resistenza civile, allora via Israele rischia di trasformarsi in un boomerang politico, capace di minare la credibilità di chi governa.
Tra un mese si voterà per le regionali e difficilmente Crotone riuscirà ad esprimere eletti, visti i precedenti. Tutto questo si tramuta in un banco di prove per le amministrative:
riuscirà questa amministrazione targata Occhiuto, visti i presupposti, a superare indenne il mese di Ottobre?