Una brutale aggressione ha sconvolto il Pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone nella serata di domenica 18 agosto. Due dottoresse e due infermiere sono state violentemente attaccate da una donna in preda all’ira, che le ha colpite con calci e pugni, causando lesioni fisiche e un forte shock emotivo.
La donna, successivamente identificata dalle autorità, accompagnava un parente che necessitava di cure. La situazione è degenerata quando ha insistito con veemenza affinché il suo familiare fosse visitato immediatamente, pretendendo di bypassare altri pazienti in attesa, nonostante i codici di maggiore urgenza.
Di fronte al rifiuto del personale, che operava secondo le priorità stabilite dal triage, la donna ha perso il controllo, aggredendo fisicamente le dottoresse e le infermiere presenti. Le operatrici hanno riportato contusioni, fratture e un profondo turbamento emotivo. Una delle dottoresse ha dovuto ricorrere all’ingessatura di un polso a causa delle lesioni subite.
L’intervento prima delle guardia giurate e poi della squadra volanti della polizia ha consentito di bloccare l’ira della donna che, condotta in questura è stata denunciata in stato di libertà per lesioni gravi e interruzione di pubblico servizio. Il paziente per il quale si reclamava la visita immediata, invece, ha fatto perdere le sue tracce.
Questo episodio di violenza rappresenta l’ennesimo caso di aggressione ai danni del personale sanitario, un fenomeno purtroppo in aumento nelle strutture di emergenza in tutta Italia. Atti come questo non solo mettono a rischio l’incolumità fisica di chi lavora con dedizione, ma compromettono anche la serenità di un ambiente già carico di tensione e responsabilità. (Fonte: Wesud) Sull’episodio è intervenuta l’Azienda sanitaria provinciale di Crotone con una nota del commissario straordinario Antonio Brambilla e del direttore di Presidio medico Lucio Cosentino: “Situazioni intollerabili – hanno detto entrambi – che mortificano chi lavora duramente e con abnegazione per il benessere e la salute dei cittadini, spesso in condizioni difficili ed in numero ridotto. La spirale di violenza, verbale e fisica, che compromette frequentemente la sicurezza ed il lavoro del personale sanitario è una vera e propria emergenza che riguarda tutto il Paese, per la quale sono necessarie azioni concrete. L’Azienda, da parte sua – è scritto nella nota – adotterà tutte le procedure opportune per evitare che simili episodi si ripetano e per garantire la sicurezza sul lavoro Nel frattempo giunga al personale coinvolto la nostra vicinanza e la nostra massima solidarietà”.