Crotone. Voci da Piazza Amadeus

di Antonella Policastrese

Già, la pioggia, e chi ci pensava più. Domenica 10 dicembre, vigilia dell’arrivo dei tir per il montaggio del grande podio… ops, del grande palco per la mega kermesse di San  Silvestro. Nelle vie del centro cittadino è un tripudio di feste, di canti, di luci tra casette di legno e fioriere a forma di sasso gigante appena acquistate.

E’ in scena il programma natalizio dell’Amministrazione comunale, che funge da ricco antipasto al gran finale di Capodanno con l’Amadeus più celebre di quell’altro che di cognome faceva Mozart. Però piove; in serata sulla città si erano avvertiti nitidi gli effetti di un mini-rotalupo che ha costretto baracca e burattini (nel vero senso della parola, perché era previsto uno spettacolino di burattini dei fratelli Ferraiolo) a rifugiarsi nell’atrio del palazzo comunale.

La pioggia, e chi ci pensava più; chi ci pensava più a New Orleans, capitale della musica, del rag-time, dei canti e dei balli, del divertimento e della goduria sfrenata, al pari di Crotone, che l’uragano Katrina avrebbe potuto sommergerla irrimediabilmente. Però l’augurio di tutti, assolutamente condiviso, è che a Capodanno ci sia una notte stellata e serena, ma l’ultima parola non spetterà né al sindaco e tantomeno al “promoter” che ha acquistato dalla RAI due edizioni de “L’anno che verrà”.

E dunque lunedì 11 dicembre sono arrivati i tir che trasportano gli elementi metallici del mega palco nel mentre una ruspa divora con la sua benna, come un falco con le sue unghie il corpo di un cervo ferito, la rotonda di Piazza Pitagora (55 mila euro di costo). Fino a che il Governatore della Calabria non ha dato l’annuncio che Crotone sarebbe stata la location del programma RAI, si dibatteva sulla collocazione o meno della statua del filosofo e matematico di Samo. Troppo alta, troppo antipatico e presuntuoso lo scultore (Gaspare Brescia) che l’ha ideata e ancora non realizzata del tutto e quindi se destinargli oppure no
un piedistallo sulla rotonda (ora distrutta) di piazza Pitagora è rimasta decisione sospesa, frattanto che un altro scultore, figlio d’arte di un orafo crotonese, ha realizzato un’opera simile alla statua di Pitagora, che però ritrae Hera, la mitica moglie del divino Zeus. Brutta malattia quella che ti porta a ricordare nitidamente quanto non hai mai vissuto né conosciuto di persona e dimenticare quanto avevi sotto il naso appena ieri. Roba simile all’  Alzheimer, ma questo è il peggiore e più diffuso tra i mali che affliggono la città
di Crotone, roba da raccontare in altra occasione.

Va detto che la fonte della maggior parte delle notizie apprese in anteprima sul Capodanno RAI a Crotone è una testata fondata e diretta da un congiunto di uno dei due consulenti crotonesi del governatore Occhiuto, l’altro consulente era Flora Sculco, già consigliere regionale, dimessasi dal citato ruolo dopo il provvedimento giudiziario che ha coinvolto suo padre. Per saperne di più sulla sagra di Capodanno, basta cliccare sul sito della testata.
Sicché lo show denominato “L’anno che verrà” è definito come l’evento degli eventi (dopo il diluvio universale) e persino che l’allestimento del mega-palco attirerà frotte di turisti a Crotone, incuriositi dall’attività posta in opera.

A onore del vero, la mattina dell’11 dicembre in piazza “Amadeus” già Pitagora, c’era un nutrito capannello di curiosi che assisteva allo scarico dei tir, ma erano per lo più pensionati, spigaioli ed ex percettori del reddito di cittadinanza. Sono lì da giorni, appollaiati sulle ringhiere della piazza come cornacchie sul filo steso tra due pali della luce, in attesa degli eventi. A tal proposito c’è un sentire comune che si riassume eloquentemente con la frase tratta dal dialetto siciliano che citiamo testualmente :
“Duvi unu travagghia, centu taliano” (dove uno lavora, cento stanno a guardare). Tutt’intorno strade sbarrate, interdette al traffico laddove gli esercizi e le attività commerciali ubicate in loco, non afferiscono né la ristorazione e tantomeno la ricettività turistica; facile prevedere quanto drammatico potrà rivelarsi l’anno che verrà dopo una chiusura del centro commerciale di Crotone, nel pieno delle festività natalizie e dello shopping, che andrà avanti sono al 6 di gennaio del 2004 tra chi benedice l’evento e chi lo maledice.

Fra divieti di transito e soste vietate si aggirano come coccodrilli i carri attrezzi per rimuovere forzatamente ogni sventurato veicolo che si azzardasse o attardasse a parcheggiare laddove non si può, cioè ovunque.
Non esistono parcheggi in una città tutta a strisce blu e tutto questo andrà avanti per circa un mese, nell’impossibilità di avvicinarsi con l’auto in maniera tollerabile ai negozi del centro, molti rinunceranno a entrarvi per fare acquisti .Persino le farmacie del centro, e ce ne sono ben tre, sono difficilmente raggiungibili, soprattutto da anziani e da chi ha urgenza di farmaci. Lo stesso capita per i bancomat.

Passando dai farmaci al cibo, si dice poi che una nota tavola calda specializzata in pizza al taglio e calzoni abbia ordinato una intera motonave carica di farina e pomodori pelati per l’occasione e che alcuni locali di ristorazione abbiano fissato il prezzo del cenone di Capodanno a 150 euro a cranio tanto da far drizzare le orecchie a chi poi dovrà passare a ritirare la “sala”.

Roba triste quella di cui s’è detto sin qui e quindi passiamo al contenuto spettacolistico dello show di capodanno, ovvero ai nomi dei cantanti che si esibiranno, ovvero ancora al “totonomi”, come si dice in gergo musical-pecoreccio adottato da molti promoter calabresi. Secondo quella testata on-line cui si è accennato, purtroppo molti dei big della canzone italiana non potranno esibirsi a Crotone perché già scritturati per Sanremo, tra questi figurano: Ricchi e Poveri; Emma Marrone; Loredana Bertè; Diodato; Annalisa ed Elodie. Non potranno esserci neppure Ligabue e Marco Mengoni, impegnati la notte di Capodanno il primo ad Alghero e il secondo a Cagliari (dove si è scatenato il finimondo contro l’amministrazione comunale che lo ha ingaggiato alla modica cifra di 250 mila euro, salvo la precisazione da parte comunale che in quella somma sono previsti i costi per l’organizzazione dell’evento).

Gianni Morandi è difficile che possa essere della partita a Crotone, aveva già dato l’anno scorso a Perugia e quindi si confida, magari così fosse, nella presenza sul palco la notte di San Silvestro nientemeno che di Fausto Leali congiuntamente a Iva Zanicchi. Che Pier Silvio ci venga in soccorso la notte di Capodanno e che Mediaset ci inondi di cartoni animati, film natalizi e magari con una edizione speciale di “Ciao Darwin” con Paolo Bonolis perché questo è fare servizio pubblico assolutamente gratuito.
Nulla trapela però sui costi e le modalità dell’operazione “Amadeus”, si è potuto apprendere soltanto che essa si regge sulla collaborazione fra RAI- Regione Calabria -Comune di Crotone e Calabria film Commission.
La Regione ha messo i soldi, il comune di Crotone paga, la RAI offre lo spettacolo e prende i soldi, Film Commission offre taluni servizi e prende i soldi, oltre quel bigliettone da 600 mila euro incassato dalla Regione lo scorso 16 novembre con il decreto dirigenziale n° 16689. Signori, senza offesa per nessuno, ma siamo davanti a un castigo divino, dinanzi alla patacca del secolo, sarebbe bastato individuare un’altra location (e Crotone ne dispone di adatte alla bisogna) e nessuno avrebbe avuto alcunché da obiettare tranne il fatto che la RAI certe operazioni non le fa di certo per far vedere quanto è bella l’Italia. Ma così stanno le cose, così è la vita e la vita cos’è ? A Napoli direbbero così: A’ vita è n’apertura e cosce e ‘na chiusura e cascia. Amen.