Lancio di peluche contro le auto di Meloni e dei ministri Salvini e Tajani diretti al Consiglio dei ministri a Cutro. Sono circa un centinaio i manifestanti che si sono radunati davanti al comune di Cutro per contestare Giorgia Meloni e i ministri del suo governo. Sui cartelli dei manifestanti si leggono frasi inequivocabili, come «Potevano essere salvati» o «Non nel mio nome» o “La Calabria ha un cuore voi no”.
«Chiediamo giustizia. A 15 giorni dalla tragedia ancora non emerge la verità. E ieri volevano trasferire le salme. Vogliamo una vera politica di accoglienza», ha urlato uno dei manifestanti durante il presidio in piazza della Scacchiera. Alla protesta hanno aderito anche i Cobas, il sindacato Usb e il gruppo «Fabbrikando l’avvenire», che riunisce gli ex dipendenti di un’azienda locale, la Pertusola sud di Crotone, chiusa da anni. «Questa è una terra di emigrati – hanno aggiunto i manifestanti – e sappiamo cosa vuol dire lasciare la propria terra. La nostra è una manifestazione pacifica ma non ci vogliono qui, nonostante il permesso della Questura. Vogliono relegarci in un vicolo ma non ci sposteremo. Dovranno prenderci di peso». Per strada a terra, ci sono dei peluche a indicare i bimbi morti nel naufragio e che sono stati lanciati all’indirizzo della Meloni e dei suoi ministri.









