Di Maio pronto a lasciare il M5s, è iniziata la raccolta firme per il nuovo gruppo. Il nome e i componenti: le ipotesi

Fonte: Il Fatto Quotidiano

La scissione del Movimento 5 stelle è ormai imminente. Secondo le ultime indiscrezioni delle agenzie di stampa, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sta iniziando la raccolta firme per formare gruppi autonomi a Camera e Senato. E in serata è attesa la conferenza stampa della nuova formazione politica che, stando alle anticipazioni, si chiamerà “Insieme per il futuro”. Uno dei primi addii è quello del deputato della commissione Agricoltura Filippo Gallinella.

Per ufficializzare la nascita delle unità autonome, servono almeno 20 deputati e 10 senatori. Tredici finora le adesioni in Senato: Emiliano Fenu, Fabrizio Trentacoste, Antonella Campagna, Vincenzo Presutto, Primo Di Nicola, Simona Nocerino, Francesco Castiello, Gianmarco Corbetta, Cinzia Leone, Pietro Lorefice, Vincenzo Santangelo, Sergio Vaccaro, Daniela Donno. Sono almeno 23 invece alla Camera, tra cui Gianluca Vacca, Sergio Battelli, Alberto Manca, Caterina Licatini, Luigi Iovino, Andrea Caso, Davide Serritella, Daniele Del Grosso, Paola Deiana, Filippo Gallinella, Elisabetta Barbuto, Iolanda Di Stasio, Sabrina De Carlo, Luigi Gallo, Alessandro Amitrano, Elisa Tripodi, Laura Castelli, Tiziana Ciprini, Manlio Di Stefano, Nicola Grimaldi, Dalila Nesci, Simone Valente, Andrea Giarrizzo.

Il Movimento 5 stelle finora poteva contare su 155 deputati e 72 senatori.

Nelle prossime ore, riferisce l’AdnKronos, il ministro degli Esteri dovrebbe formalizzare il proprio addio. Lo scouting dei “dimaiani” per costituire una nuova compagine parlamentare si è intensificato, di molto, tra ieri e oggi: “Telefoni roventi, stanno provando a sondare tutti…”, confida un eletto grillino all’agenzia. Alla Camera la squadra sarebbe già formata: “Il numero esatto dei componenti ancora non c’è, perché potrebbero aggiungersi ulteriori indecisi dell’ultima ora, ma penso che nel pomeriggio avremo il numero definitivo“, spiega un deputato “dimaiano”. Secondo fonti vicine al presidente del Movimento Giuseppe Conte, gli eletti intenzionati a seguire Di Maio sarebbero tutt’al più una ventina, massimo venticinque. Per chi è vicino al titolare della Farnesina, invece, i numeri “potrebbero essere più importanti”. Diverso il discorso per quanto riguarda palazzo Madama. Secondo l’Ansa, che cita una fonte parlamentare, i senatori che hanno già firmato sono “ben più di una decina”. “Ma al Senato la questione numerica è ininfluente”, spiegano dai dimaiani. “Per formare un gruppo servirebbe un simbolo: che siano dieci o venti, la sostanza non cambia”. L’articolo 14 del regolamento di palazzo Madama dice, infatti, che i gruppi devono “rappresentare un partito o movimento politico che abbia presentato alle elezioni del Senato propri candidati con lo stesso contrassegno, conseguendo l’elezione di senatori”.

La situazione nel Movimento è precipitata negli ultimi giorni. Dopo il crollo alle amministrative e alla vigilia della comunicazioni di Mario Draghi in Aula, il ministro degli Esteri ha iniziato l’allontanamento dal partito. Prima ha criticato la gestione del leader Giuseppe Conte, poi si è dissociato da una bozza dei senatori M5s che chiedeva lo stop dell’invio di nuove armi all’Ucraina. Ieri il Consiglio nazionale 5 stelle ha diffidato il titolare della Farnesina da “esternazioni” che danneggiano il Movimento. Oggi, in contemporanea allo stallo in Parlamento sulla risoluzione di maggioranza, sono iniziate a circolare le voci sempre più insistenti della separazione.