Diamante, i due parchi che non interessano a nessuno (di Francesco Cirillo)

Diamante, i due parchi che non interessano a nessuno: Parco la Valva e Parco Marino dell’Isola di Cirella

di Francesco Cirillo

Il Parco la Valva è iniziato malissimo sin da subito agli inizi degli anni 90 con la giunta De Luna. Costato alla comunità ben 12 miliardi di vecchie lire appena tre anni dopo era già abbandonato a se stesso. Non ha potuto nulla l’Amministrazione De Luna che l’ha inventato, né tutte quelle che si sono succedute. Era un’opera nata male che serviva solo a sfrattare contadini che coltivavano il cedro da decenni ed accontentare ditte e una schiera di geometri, consulenti vari, ingegneri, tutti dell’area misasiana del tempo al seguito dell’ingegnere Tucci (padre) tornato alle cronache recenti per l’inchiesta “Lande desolate”.

L’opera prometteva bene con sentieri sulle colline che affacciano sul fiume, spazi per bambini e teatro, percorsi naturali con attrezzi da palestra che per il tempo erano all’avanguardia. Strutture per pattinaggio e calcetto, una grande palestra e un percorso pedonale e ciclabile che portava fino al confine con il comune di Buonvicino. Non si pensò ad una gestione né privata né comunale e l’opera cominciò a decadere.

Con la giunta Caselli negli anni 2000 arrivò una proposta da parte dell’Aci che avrebbe voluto gestire tutta la struttura ma il progetto nascondeva una struttura alberghiera con 25 bungalow e la privatizzazione dell’intera area e la proposta venne bocciata in consiglio comunale. Da allora è stata una discesa continua con diversi tentativi di rianimarlo, ma l’unica struttura che funziona al suo interno in modo eccellente è quella di un giovane che ne gestisce i due campi di calcetto. Una luce nel buio assoluto.

Anche i tentativi di aprirvi una biblioteca comunale e in seguito con un finanziamento di un milione di euro di un Museo multimediale del mare sono andati falliti. I libri sono scomparsi e il Museo è chiuso da due anni dopo una gestione di cinque anni da parte della ditta vincitrice del progetto.

Un disastro che si aggiunge agli altri disastri di opere pubbliche, quali il porto e il Museo Dac che nessuna amministrazione è riuscita a risolver mettendo a disposizione della comunità beni che appartengono ad essa.

Anche l’Isola di Cirella all’interno del Parco Marino della Riviera dei Cedri, nonostante sia in area Sic e quindi superprotetta, nei mesi estivi diventa un luna park nelle mani di sprovveduti avventori che con barche a motore e pesche sconsiderate ne minano la stabilità. Con la giunta Spirlì gli ambientalisti attraverso il capitano Ultimo riuscirono ad ottenere, nel 2020, da parte del sindaco Magorno una ordinanza di divieto di attracco fino a 100 metri, ma nessuno in questi anni ha controllato, né tantomeno lo ha fatto la Capitaneria di Porto. Pochi giorni fa è stata Italia Nostra con un comunicato stampa a chiedere immediati provvedimenti all’amministrazione comunale e alla Capitaneria di Porto per fermare lo scempio che quotidianamente si compie sotto gli occhi di tutti.

Questo il comunicato stampa:

Turismo da diporto si, ma nel rispetto della biodiversità marina.

Basta inadempienze e ritardi della Regione Calabria.

⭐Questa è l’isola di Cirella, la seconda isola più grande della Calabria  dopo l’Isola Dino.

Ma non è solo un’ isola. L’isola ed i fondali costituiscono infatti due Zone Speciali di Conservazione (ZSC). I fondali sono caratterizzati da praterie di   Posidonia Oceanica che costituisce l’habitat ideale della biodiversità marina.⭐

🔴 Uno dei fattori di minaccia per la sopravvivenza della Posidonia (come da foto) sono appunto gli ancoraggi indiscriminati come appunto avviene sulla parte est dell’isola di Cirella.

➡️Siamo già intervenuti due giorni fa su questo argomento , ma anche qui è bene ricordare  e segnalare che tutte queste unità nautiche ancorate sulla Posidonia violano un’ Ordinanza comunale di divieto, e l’Ordinanza della Guardia Costiera sulle distanze dalla costa.

🔴Ogni anno anche qui si verifica tale situazione e nulla viene fatto per porvi rimedio, fino a quando, negli anni, nei fondali dell’isola di Cirella, come in quelli dell’Isola Dino non resterà più traccia significativa di tale pianta protetta a livello europeo.

🟢Eppure queste due isole ed i loro fondali fanno parte del  Parco Marino Regionale Riviera dei Cedri  il cui Ente di gestione  è totalmente paralizzato , impossibilitato, per  l’assenza , ieri  come  oggi, di una politica ambientale complessiva , ad assumere qualsiasi iniziativa di tutela. E ciò malgrado la stessa Regione Calabria abbia speso ingenti somme per la elaborazione dei Piani di Gestione  e delle Misure di Conservazioni per queste aree, che sono rimaste lettera morta e mera esercitazione scientifica.

➡️Italia Nostra ha spesso evidenziato  tale situazione ed ha presentato a riguardo anche una denuncia di infrazione alla Commissione Europea.

➡️Nell’immediato non possiamo che chiedere, per contrastare questa pratica deleteria ed illegale  degli ancoraggi, l’intervento congiunto della Guardia Costiera di Maratea e Cetraro per bloccare e multare tutte queste imbarcazioni  in attesa che la regolamentazione di queste aree venga attuata.