Diamante, i mille voti sporchi che hanno fatto vincere Don Magorno e i “traffici” della Amoroso e dei suoi compari

Diamante. I mille voti sporchi che hanno fatto vincere Don Magorno e le false dimissioni dell’assessore Amoroso

Sono bastati tre candidati giusti, aiutati dal gruppo di Mario Russo per far vincere le elezioni il 7 luglio dello scorso anno a Diamante a Don Magorno. Sono i 480 voti dell’assessore indagata Francesca Amoroso, ai quali si assommano i 330 del suo capogruppo Antonio Cauteruccio , non indagato, con il quale si è votato in coppia, e infine i 300 dell’assessore Franco Suriano, non indagato.

Ben 1110 voti, concentrati su soli tre candidati. A dirigere lo spostamento di voti naturalmente è stata Francesca Amoroso, grazie alla  sua presenza nella commissione invalidi, seguace dei consigli di Mario Russo e probabilmente aiutata da lui stesso a raggiungere quel bel pacchetto di voti. Appena scoppiato lo scandalo la Amoroso si è autosospesa dall’incarico, guardandosi bene dal dimettersi da consigliere comunale. Ma lei ufficialmente è al suo posto, in quanto l’unico che può farla dimettere è solo il sindaco con una delibera ad hoc. Quindi lei resta ancora al suo posto di assessore, anche perché per il sindaco quei voti possono sempre servire in una eventuale sua candidatura alle Regionali. Non si sa mai. Leggendo l’ordinanza del Gip escono fuori continuamente nuove intercettazioni che lasciano rabbrividire il normale ed onesto cittadino che si arrabatta per sopravvivere, per pagare le bollette e pagare anche lo stipendio di assessori anche a personaggi come l’Amoroso e Suriano, che continuano la propria vita come se non fosse successo nulla.

La Amoroso era invisa alle segretarie dell’Asp, proprio per il suo atteggiamento di superiorità e lo fa notare la Coccimiglio in una intercettazione ambientale. E’ la n.183 , intercettata alle ore 16 del 26.01.2017 all’interno dell’ufficio commissione invalidi civili Asp di Diamante.

COCCIMIGLIO ANTONIA: Lo vedi però quando vuole Francesca Amoroso ! No?

VITALE EUGENIO: Eh!

COCCIMIGLIO ANTONIA : Mo a questa ******* loro gli volevano dare il comma 3 articolo 3 e ha detto Biagino… no… no ha detto… parere discorde ! Ma poi ho sentito a Francesca e gli ha detto sì ad Ines… Senza parere discorde !

VITALE EUGENIO: eh eh eh

COCCIMIGLIO ANTONIA : dai…poi dice… ma avete a che fare con i ciuoti ?

VITALE EUGENIO: eh si ! Però…

COCCIMIGLIO ANTONIA : Però glielo faccio notare ! Io mò, poi bella bella le dico… Francè vedi che poi abbiamo fatto così !

VITALE EUGENIO : esatto !

COCCIMIGLIO ANTONIA : Hai capito? E le devo dire…. che non siamo fessi insomma! Fate tutte ‘ste storie….

OMISSIS

Il comportamento fraudolento della commissione lo si evince anche da un’altra intercettazione  ambientale fatta all’interno dell’ufficio della commissione. Si deve dare il parere ad una signora e tutta la commissione è favorevole a darglielo. Manca la Amoroso che entra dopo la visita e la lettura dei documento dando parere positivo anch’essa. C’è il tempo in un luogo dove viene affrontata la sofferenza, fra una visita e l’altra, di fare addirittura scherzi telefonici. La commissione, intercettata negli uffici Asp di Diamante, alle ore 9 del 6 aprile 2017, presenti Russo Mario, Riccio Paolo, Coccimiglio Antonia, Tieso Ines, Vitale Eugenio e Francesca Amoroso, si diverte a prendere in giro un collega medico che stava per andare in pensione. Loro se la ridono mentre decine di persone restano in fila fuori dalla porta in attesa di un verdetto. Fra questi gente in pensione senza raccomandazione, e gente serena perché già raccomandata e sicura dell’esito positivo. E dopo circa due mesi dalla visita precedente, è scritto nell’ordinanza, Coccimiglio Antonia e Vitale Eugenio, evidentemente appreso dell’avvenuta liquidazione da parte dell’INPS degli arretrati relativi all’accompagnamento  di ***, concordano di contattare la madre,******, al fine di corrisponderle una somma di denaro. Quindi Coccimiglio, utilizzando il telefono dell’ufficio commissione telefona alla signora*** informandola dell’avvenuto accredito degli arretrati relativi all’accompagnamento della figlia e la esorta a recarsi presso l’ufficio.

ln data 06.04.2017 viene sottoposta a visita presso la commissione invalidi ASP di Diamante ******** per il riconoscimento dell’invalidità civile. La pratica viene definita lo stesso giorno con verbale redatto telematicamente con il quale, con giudizio medico-legale unanime ************* viene riconosciuta “INVALIDO con TOTALE e permanente inabilità lavorativa: 100% e con impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore (L. 18/80)”.

Nel verbale viene indicata la Commissione, composta dai medici RUSSO Mario, presidente, RICCIO Paolo, medico INPS, e AMOROSO Francesca, medico di categoria AC-AN MIC, assistita per l’assolvimento dei compiti di segreteria da COCCIMIGLIO Antonia. Il suddetto verbale, stante l’unanimità, viene validato dal responsabile del CML dell’INPS di Cosenza, Dr. Luigi Cantaro, in data 10.04201737”. Occorre evidenziare che, nella circostanza, nonostante dal verbale risulti membro della commissione la dottoressa AMOROSO Francesca, in qualità di medico di categoria AC- ANMIC, dalle captazioni registrate durante la visita medica emerge che la stessa giunge negli uffici della commissione alcuni minuti dopo che la visita è stata conclusa e che l’interessata ************* è andata via. Pertanto, appare evidente che la dottoressa AMOROSO si limita esclusivamente ad avallare l’esame obiettivo, alla diagnosi ed il giudizio medico-legale espresso dagli altri componenti della commissione, come tra l’altro riscontrato in altra occasione. ln particolare, nel mese di Giugno 2017 si susseguono quindi una serie di contatti telefonici tra il duo VITALE-COCCIMIGLIO e la signora  ************ finalizzati ad accertare l’effettivo accredito delle indennità spettanti.

In tale frangente i predetti VITALE e COCCIMIGLIO si avvalgono della collaborazione di LEPORACE Carmela, dipendente dell’ ufficio INPS di Scalea la quale viene incaricata di accertare l’effettiva liquidazione degli arretrati spettanti a seguito del riconoscimento dell’indennità di accompagnamento in favore della figlia. Nel corso delle conversazioni telefoniche oggetto di captazione emerge inoltre l’utilizzo da parte degli impiegati dell’utenza in uso all’ufficio al fine di aggirare eventuali ascolti giudiziari nonché le richieste di non affrontare tali argomenti per telefono sempre per la stessa motivazione. All’atto della conferma di accredito del denaro, la signora ******** lamenta telefonicamente a COCCIMIGLIO Antonia l’esosità del compenso richiesto per aver portato a termine la pratica, ammontante ad euro DUEMILA. In successive conversazioni telefoniche, Eugenio VITALE fa intendere alla donna che tale somma di denaro sarebbe stata destinata anche ad altre persone paventando inoltre il rischio concreto che, in caso non avesse onorato l’accordo, le indennità concesse avrebbero potuto essere ritirate. In data 27/O6/2017 avviene la consegna del denaro richiesto indebitamente da parte di ************* nelle mani di VITALE Eugenio, il quale assicura il loro interessamento per il buon andamento di una seconda istanza, stavolta della stessa *******, tendente al riconoscimento di invalidità civile.

Fatta questa premessa, si riporteranno di seguito gli elementi raccolti a sostegno dell’ípotesi investigativa. Come anticipato, COCCIMIGLIO Antonia e VITALE Eugenio, prestano entrambi servizio, la prima in qualità di segretaria ed il secondo quale impiegato amministrativo, presso gli uffici della Commissione invalidi civili di Diamante. In data 29/03/2017 viene captata una conversazione ambientale tra i predetti all’’interno degli uffici della commissione nel corso della quale gli stessi, dopo aver notato la presenza nei pressi dello sportello ASL della signora***********, concordano di chiederle di raggiungerli nei loro uffici al fine di poter discutere con lei personalmente.

A tal fine, la COCCIMIGLIO si allontana dall’Ufficio invitando in tal modo la donna a raggiungerli non appena terminato quanto stava facendo. Alle ore 19:00 circa la signora giunge presso gli uffici della commissione invalidi, all’interno dei quali incontra ViTALE Eugenio e COCCIMIGLIO Antonia. Inizia quindi una discussione in merito alla domanda presentata per conto della figlia************ nel mese di Febbraio 2017, volta ad ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile. A tal proposito la COCCIMIGLIO precisa all’interessata che attualmente sono in corso di trattazione le istanze presentate nel mese di Dicembre 2616 ma VITALE Eugenio, addetto in prima persona alla convocazione dei pazienti, interviene nella discussione affermando la sua intenzione di convocare la figlia non appena possibile.

La ***********, molto provata per le condizioni di salute della figlia, in forma di ringraziamento per la disponibilità mostrata da COCCIMIGLIO e VITALE afferma testualmente: ” E MO’ COME MI… VI FACCIO UN  PENSIERINO”. A tale affermazione la COCCIMIGLIO si mostra comprensiva rispondendo: “non ti preoccupare”. Al termine della discussione, la signora *************si allontana dall’ufficio mentre VITALE Eugenio e COCCIMIGLIO Antonia, rimasti soli, si soffermano sulla possibilità di ottenere dalla donna un non meglio specificato regalo (cfr.”HA DETTO CHE IL REGALO CE LO DEVE FARE A ME E  POI PASSA! PERO’ QUANDO NON ME L’HA DETTO!”). Poi i due discutono di tale Anna, da cui evidentemente attendono a breve di percepire una somma di denaro, attese le espressioni utilizzate da VITALE che mostrano impellenti difficoltà economiche. Quest’ultimo chiede, quindi, alla COCCIMIGLIO di essere informato telefonicamente in caso di eventuali sviluppi in tal senso.

Insomma, il sistema era questo: la commissione dava una falsa attestazione a falsi invalidi e questi poi pagavano una tangente che finiva nelle mani dei due segretari, che poi a loro volta elargivano ad altri. L’inchiesta, dicono in procura, non è finita, ci sono altri filoni d’indagine e restiamo tutti in attesa di conoscerne il prosieguo.