Diamante. Quando la “rotondina” alla Conad dell’ex suocero di don Magorno era “invisibile”

La “rotondina” del suocero di don Magorno

C’è chi può e chi non può diceva Totò, e “io può” rispondeva circa 4 anni fa don Magorno, all’epoca non solo senatore ma anche squallido sindaco-sceriffo di Diamante. E difatti bastava vedere la “rotondina” che doveva essere obbligatoria di fronte al mega centro commerciale Conad, che è ancora in costruzione sulla statale 18 dal suocero (all’epoca…) di don Magorno, il costruttore Biagio Casella, per rendersi conto come questo sindaco di Diamante poteva fare quello che voleva.

All’epoca il matrimonio tra Magorno e la figlia di Casella era ancora in piedi e tutto andava a gonfie vele… Bastava una telefonata e tutto si fermava, anche un controllo da parte dell’Anas o della polizia stradale che fingevano di non vedere la rotonda in via di costruzione davanti all’edificio Conad in… costruzione. Non una rotonda, come quella al bivio di Scalea per Mormanno, ma una “rotondina”, appunto, piccola come una di quelle merendine che vende la Conad, dove sarà impossibile fare una rotatoria, per auto e anche per gli stessi camion, che dovranno scaricare merci al centro commerciale ma anche per i clienti dello stesso supermercato.

Come poteva essere possibile, si chiedevano tutti quelli che transitavano sulla statale 18, che l’Anas non si accorgesse di quanto si stava costruendo? E come facevano la polizia stradale, i carabinieri, gli stessi magistrati della Procura di Paola, che vi transitavano ogni giorno a non rendersi conto che questa rotonda era una truffa vera e propria peraltro molto pericolosa quando il traffico era ed è intenso?

L’Anas per l’approvazione del progetto impose una grande rotonda e ben duecento metri a sud e nord di illuminazione con lampioni stradali. E solo un anno prima il cantiere venne bloccato, dalla stessa Anas e tale restò fino a quando non si iniziarono i lavori per questa fantomatica rotonda. Sembrava tutto a posto ed invece ecco che la montagna aveva partorito il topolino. Ma appunto c’è chi può e chi non può: non sono riusciti ad avere una rotonda né il grande centro del Tirreno a Belvedere e nemmeno la vicina Despar. Ma loro non avevano né un senatore, né un super sindaco in paradiso… Eppure la legge del contrappasso è arrivata anche per Magorno e i Casella: il matrimonio, con decenza parlando, è finito a… puttane e adesso – incredibile ma vero – persino il M5s (!!!) s’è accorto che c’è qualcosa che non torna e che quella “rotondina” invisibile non era. Ma il prode Pasquale Tridico e la sua pupilla Vittoria Baldino possono prendere in giro i caggi ma non certo i diamantesi. Intelligenti pauca.