La discarica di Scala Coeli non potrà essere ampliata. Il Consiglio di Stato, infatti, ha respinto l’appello presentato della ditta Bieco S.r.l. in merito alla sospensione decisa dal Tar Calabria del decreto autorizzativo dell’ampliamento della discarica di rifiuti speciali non pericolosi di località Pipino nel comune di Scala Coeli.
Una grande vittoria per Legambiente che, sia a livello nazionale, regionale che attraverso il circolo Nicà di Scala Coeli si è battuta in questi anni per fermare uno scempio del territorio che la Regione Calabria aveva autorizzato. Una grande soddisfazione che Legambiente, in una nota a firma di Anna Parretta, presidente regionale, e Nicola Abruzzese, presidente Circolo Nicà di Scala Coeli, condivide “con il territorio che ha dato dimostrazione di grande unità e forza, amore ed attaccamento alla nostra terra, con la grande famiglia legambientina, con il nostro instancabile presidente nazionale Stefano Ciafani e con tutti i circoli calabresi vicini e partecipi. Condividiamo questa grande vittoria di civiltà, per la bellezza, la speranza ed il futuro della nostra terra e dei nostri figli”.
L’ampliamento interessava una discarica della stessa Bieco che era stata autorizzata dalla Regione Calabria. Un impianto di circa 93mila metri cubi, autorizzata nel 2010 nonostante i tanti vincoli esistenti sul territorio ad iniziare dalla presenza di coltivazioni doc e dop che caratterizzano la meravigliosa Bio-valle del Nicà, un pezzo di terra incontaminata che il Dipartimento ambiente della Regione Calabria ha danneggiato permanentemente. Una discarica che è stata esaurita facendo passare i camion su una strada provinciale – di competenza della Provincia di Crotone – interdetta al traffico per le gravi condizioni strutturali. Divieto che nessuna forza dell’ordine o prefettura ha mai fatto rispettare. Inoltre, i mezzi che raggiungevano la discarica dovevano guadare un torrente nel quale finiva il percolato che fuorisciva dai camion.
Su quella discarica era stato proposto un ampliamento che avrebbe ingrandito di 12 volte l’impianto. Ampliamento che è stato sospeso dal Tar Calabria. In sede di Consiglio di Stato, cui aveva fatto ricorso la Bieco, l’atto di intervento presentato a firma del presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, ha evidenziato e dettagliate tutte le criticità relative alla discarica che vanno dalla violazione alle disposizioni del Piano Regionale Rifiuti, alla violazione delle prescrizioni urbanistiche vigenti per carenza di conformità all’intervento proposto, alla mancata sdemanializzazione delle aste demaniali, alle criticità relative alla viabilità, al corso d’acqua Vallone – Pipino considerato nel piano di assetto idrogeologico 2016 a pericolosità idraulica elevata, alla violazione della normativa sulle aree percorse da incendio.
“Vogliamo esprimere apprezzamento – scrivono Parretta ed Abruzzese – nei confronti dei dirigenti dell’Agenzia Regionale del Demanio, che non solo in sede di conferenza dei servizi tenutasi alla cittadella regionale, hanno dato dimostrazione di competenza ed imparzialità archiviando definitivamente la richiesta della ditta di sdemanializzazione delle aste demaniali che si dovevano occupare, ma è andata anche agendo dinnanzi al TAR Calabria prima e al Consiglio di Stato poi sull’occupazione delle medesime aste demaniali. Oggi più che mai si deve tutelare e salvaguardare l’ambiente. La nostra terra e l’economia della nostra regione devono ripartire dalla tutela ambientale: solo così potremo garantire un futuro migliore, green e sostenibile ai nostri figli”.