Don Mimmo Battaglia canta con Enzo Avitabile l’inno di Pasqua “Perdonaci la pace”

È uno dei gesti con cui la chiesa di Napoli intende segnare la prossima Settimana Santa. La composizione, scritta da Enzo Avitabile insieme all’arcivescovo della città, don Mimmo Battaglia, catanzarese, con il rito della Lavanda dei piedi, vissuto accanto alle realtà dell’associazionismo intende veicolare il messaggio di una pace non solo come un ideale da manifestare, ma un impegno concreto per la giustizia.

“Perdonaci la pace”, è la preghiera inedita che diventa canto, tradotta in napoletano e musicata da Avitabile. Non un semplice inno, ma una supplica collettiva, un grido che sale dal cuore di una terra che conosce il dolore della violenza ma che continua a sognare e a costruire pace per se stessa e per il mondo intero.

“Sono felice di questa collaborazione con don Mimmo – spiega il musicista -. Napoli, con la sua lingua e la sua musica, diventa ancora una volta voce universale, capace di unire radici e futuro, tradizione e profezia. E la musica è preghiera, una preghiera che diventa strada da percorrere insieme per costruire la pace di cui il mondo ha bisogno”. Di seguito, il testo della preghiera. Fonte: Repubblica

PERDONACI LA PACE

Signore della Pace

perdona la nostra pace sazia!

la pace del ricco,

che banchetta mmièzo ‘e poveri

la pace del potente

sulle afflizioni del debole.

Perdona la pace armata!

Chell’ primm’ d”a uerr’

Perdona la nostra pace

la nostra pace sicura!

quella del padrone,

che sfrutta il lavoratore.

la pace delle città, che disdegnano il lavoro dei campi.

la pace che non si fa famiglia per le solitudini altrui.

E se fa cu ‘o core

e nun sulo cu ‘e parole.

È l’unica ricchezza,

felicità.

È ‘a luce cchiù ‘e na luce

ca nce fa ascì d’’o scuro,

nun è sulo na speranza

ma nu sentiero

Perdonaci la pace

Che non libera e non apre la porta..

Quella del compromesso.

una pace che non è pace,

non sentita, falsa e corrotta.

Perdonaci la pace,

una minuscola pace,

una pace che si nasconde

dietro le convenzioni del mondo,

E se fa cu ‘o core

e nun sulo cu ‘e parole.

È l’unica ricchezza,

felicità.

È ‘a luce cchiù ‘e na luce

ca nce fa ascì d’’o scuro,

nun è sulo na speranza

ma nu sentiero

Signore della Pace:

perdona la nostra pace

e donaci una pace

maiuscola e di più.

Come la tua

Comm’ ‘a toja

Fratomo Gesù

Al Maschio Angioino, il Giovedì Santo, a ottant’anni dalla fine della seconda guerra mondiale, don Mimmo Battaglia celebrerà la Messa in Coena Domini in un luogo, il cortile del castello simbolo di Napoli memoria di assedi e battaglie, che diventerà spazio di comunione e di servizio, richiamando la chiamata alla pace che risuona più urgente che mai. Durante il rito della Lavanda dei piedi, l’Arcivescovo laverà i piedi a rappresentanti dell’associazionismo e del volontariato impegnati nella promozione della pace, nella difesa della giustizia e nel contrasto alla logica del riarmo. Al termine della celebrazione, la processione eucaristica si concluderà presso l’altare della deposizione nella Basilica di San Giacomo degli Spagnoli, in piazza Municipio.