Due medici ai domiciliari nella Locride: davano certificati di malattia falsi

Due medici di base della Locride sono agli arresti domiciliari in seguito ad un’operazione della guardia di finanza di Reggio Calabria, che coinvolge anche altre 142 persone. Le accuse: falso in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale e truffa ai danni dello Stato.

Ad emettere il provvedimento cautelare la Procura di Locri dopo una denuncia da parte di un cittadino.

I militari hanno così ricostruito i fatti: i medici di base rilasciavano certificati di malattia in favore di braccianti agricoli,  attestando periodi di infermità anche di lunga durata, spesso come prosecuzione di precedenti certificazioni, senza prima effettuare alcuna visita medica.

In questo modo i beneficiari accedevano all’indennità di malattia, da parte dell’Inps, per un importo complessivo di quasi 70 mila euro. Talvolta le certificazioni sanitarie false avvenivano in tempi rapidi basandosi su semplici conversazioni tramite piattaforme di messaggistica telefonica. E’ risultato, inoltre, che talvolta la durata della malattia veniva decisa al momento, anche in autonomia dai pazienti stessi, arrivando a certificare per pazienti appartenenti allo stesso nucleo familiare la stessa diagnosi (patologia al braccio e disturbi d’ansia) per un identico periodo temporale.

Emblematico il caso di una certificazione per ‘sindrome ansioso depressiva’ con una prognosi di 20 giorni ritirata nello studio di uno dei due medici indagati in una mattina d’estate dalla madre dell’interessato, un giovane bracciante agricolo, che “al momento della certificazione della malattia era tutt’altro che ammalato ma serenamente a letto, dopo aver fatto le ore piccole – si legge nel comunicato della Guardia di Finanza – la notte precedente”.