Sono circa le 10 del mattino e a San Lorenzo del Vallo domenica 30 ottobre splende il sole. Sono i giorni in cui la fede vuole ci si dedichi ai morti.
Ironia della sorte verrebbe da dire in questo caso. Il luogo è il cimitero del paese che per “l’occasione” a quell’ora è già affollato. Ida Attanasio è partita da Tarsia dove viveva, per recarsi a San Lorenzo, prendere la mamma, la signora Edda Costabile, e recarsi al cimitero per un saluto al defunto fratello.
Sono le 10 e le due donne scendono dall’auto e si avviano verso la tomba del congiunto. Ad attenderli un killer armato di pistola e a volto scoperto. Il tempo di inginocchiarsi sulla tomba del figlio che la povera signora Edda viene bersagliata di proiettili e cade riversa esamine sul fianco in una pozza di sangue. Mentre intorno è pieno di gente.
Capito quello che stava succedendo, Ida ha provato a scappare tra gli sguardi attoniti e sgomenti dei tanti che hanno assistito a questa tragica scena, ma è stato presto raggiunta e uccisa con un colpo a bruciapelo alla nuca. Eseguita la condanna a morte, il killer si è avviato tranquillamente verso l’uscita da dove è sparito nel nulla. Una barbara esecuzione.
Quello che risalta è la determinazione del killer che agisce con estrema freddezza in un luogo affollato. Non si cura del “dopo”, l’obiettivo è quello di eliminare le due donne. Nel cimitero a far visita ai defunti poteva trovarsi chiunque, un poliziotto, un carabiniere. Si è mosso con sicurezza sapendo che nessuno avrebbe mai osato fermarlo. Ovviamente l’altro aspetto che colpisce è che nessuno dei tanti cittadini presenti sul luogo del delitto abbia visto niente.

Nella Foto corpo a terra in cimitero
Capiamo la paura a parlare, ma è ora che questa catena si spezzi. O bisogna aspettare altro sangue? Certo è che per presentarsi a viso scoperto il killer o viene da un altro luogo oppure è qualcuno che tutti conoscono ma che nessuno osa denunciare.
Pare comunque che qualcuno anche in questo paese segnato già da tragedie simili a questa, abbia fornito utili informazioni agli investigatori. Un accenno di pista pare configurarsi. E su questo gli investigatori non mollano. Nella speranza che altri rompino il silenzio e che una volta per tutte si trovi il coraggio collettivo di bandire dalle nostre comunità tanta inutile violenza. Chi sa parli. Non abbiate paura. Mettiamo fine a tanto orrore.
Di queste due povere donne barbaramente trucidate davanti gli occhi di qualche centinaio di persone, dispiace si parli poco. La loro vile uccisione non ha suscitato nei calabresi la stessa indignazione di altri tragici omicidi. Qualche altro giorno di cronaca sui giornali e presto saranno dimenticate. Non ci saranno funerali di stato, fiaccolate, convegni, dibattiti, manifestazioni. Per loro solo l’oblio di un balordo destino che gli ha consegnato il più tragico ed ironico dei finali. Che possiate riposare in pace.
GdD