Ecologia Oggi, esplode il caso e i conti non tornano

Nel cantiere di via Popilia, che ospita la base operativa di Ecologia Oggi, c’è una forte agitazione. Ormai è da mesi che va avanti un duro scontro tra l’azienda del patron Eugenio Guarascio e del suo braccio destro Rita Scalise e i lavoratori.

Ieri i consiglieri di opposizione Giuseppe Mazzuca, Sergio Nucci ed Enzo Paolini hanno denunciato che l’azienda starebbe sostituendo personale proprio e in servizio da tempo con nuovi lavoratori provenienti dalla città di Lamezia Terme.

Il feeling tra le tute gialle e Guarascio è finito da tempo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso? Non c’è dubbio.

Nello scorso mese di marzo è emersa in tutta la sua gravità una questione spinosa. Parliamo della presunta irregolarità tra quanto dichiarato da Ecologia Oggi a titolo di pagamento degli stipendi e quanto effettivamente percepito dalle tute gialle.

Era stato il presidente del Consorzio Valle Crati Maximiliano Granata a denunciare la situazione, riferendone in maniera ufficiale in due diverse sedute della Commissione Controllo e Garanzia.

Granata era arrivato anche alla decisione di bloccare i trasferimenti delle risorse finanziarie da destinare a Ecologia Oggi per la copertura dei costi del personale se non avesse ricevuto delucidazioni precise da parte della proprietà. Da allora però non ha più insistito sulla questione.

Eppure, Granata era stato pesantissimo: “Paghiamo 5 milioni 500mila euro a Ecologia Oggi per 137 dipendenti ma i costi reali che sostiene l’azienda sono circa 4 milioni 500mila euro”.

Secondo Granata, dunque, Ecologia Oggi avrebbe percepito in maniera molto dubbia quasi 800mila euro in più rispetto al dovuto.

Voci sempre più insistenti e ormai dilaganti riferiscono che esiste un prospetto presentato da Ecologia Oggi nel quale sono annotati gli stipendi dei lavoratori, che però stranamente non corrispondono ai Cud rilasciati dalla stessa azienda per la dichiarazione dei redditi.

Eugenio Guarascio
Eugenio Guarascio

LA SEDUTA DELLA COMMISSIONE

Ma lasciamo che a parlare sia proprio Granata, il quale, nel corso di una delle due sedute della Commissione Controllo Garanzia, ha dichiarato: “… Abbiamo sempre sollevato questo problema e pertanto vogliamo fare chiarezza. Il 5 febbraio 2014 scrivevo a Ecologia Oggi per acquisire formalmente la dotazione organica al momento della sottoscrizione dell’appalto., la dotazione organica attuale, il personale assunto alla data della stipula del contratto e così via. Mi è stato consegnato un progetto con l’elenco dei dipendenti relativo ai soli anni 2011 e 2012, con l’omissione dell’elenco inerente l’anno 2013. Peraltro, si tratta di documenti che rimangono del tutto inefficaci e privi di validità perché non c’era nessuna firma, né da parte del rappresentante legale Eugenio Guarascio né da parte dell’amministratore delegato. Abbiamo anche chiesto la documentazione rispetto alle persone licenziate e decedute ma non abbiamo ricevuto nulla. In sostanza, ci sono stati forniti solo prospetti presunti e non certo il costo reale sostenuto dall’azienda”.

“… Il ruolo del Consorzio Valle Crati – dichiarava Granata davanti alla Commissione Controllo e Garanzia – è quello di tutelare i lavoratori. Il Comune di Cosenza paga 5 milioni 500mila euro per 137 unità. Serve un controllo sul dato di partenza e anche il ruolo della Commissione è quello di controllare per verificare se corrisponde al reale costo del personale. Dalle carte in nostro possesso abbiamo potuto notare sensibili differenze retributive tra il costo e quanto si è effettivamente percepito…”.

Non mancano gli esempi. “Per esempio, un lavoratore avrebbe percepito 15mila euro all’anno in più di quanto percepito realmente. Queste somme devono andare ai lavoratori e se il Comune di Cosenza sborsa soldi in più, è bene che i dipendenti ne siano al corrente…”.

Se è vero quanto dichiarato da Granata, saremmo davanti a un caso evidente di appropriazione indebita da parte di Ecologia Oggi. Eppure Granata, che di solito “minaccia” sempre esposti e denunce in procura, non ha fatto nessun passo ufficiale.

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La questione potrebbe anche essere legata a quella dei “crumiri” che arriverebbero da Lamezia Terme. Anche in questo caso sono tante le voci che riferivano di pressioni da parte del Comune e del Consorzio Valle Crati per l’assunzione di almeno 40 operai.

Ventiquattro sono stati stabilizzati a luglio. Il sospetto di tute gialle e sindacati è che ci sia stato un accordo per far entrare ancora altri operai che costano poco e di eliminarne altri che costano di più. Vedremo quali saranno i prossimi sviluppi.