Edilizia sociale, richieste di rinvio a giudizio: con Pino Gentile coinvolti Grimoli, Pianini, Cava e Tallarico

La procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto nove rinvii a giudizio per l’inchiesta, condotta dai magistrati Domenico Guarascio e Fabiana Rapino, sull’edilizia sociale. Lo ha fatto nell’udienza preliminare che si è svolta oggi.

Le richieste sono state effettuate nei confronti dell’ex assessore regionale ai Lavori pubblici Pino Gentile, dell’ex dirigente regionale Antonio Capristo, del dirigente dell’Avvocatura Regionale Filippo Arilotta e dei rappresentanti legali di una serie di cooperative e imprese di costruzione.

Nel dettaglio: William Grimoli (cooperativa Casabella), Giovanni Pianini (cognato dell’ex direttore generale dell’Asp Gianfranco Scarpelli, nella sua qualità di titolare dell’impresa di costruzioni Arteg), Fiore Cava (impresa Cava), Antonio Tallarico (impresa Simea, quella che ha costruito e sta costruendo i grattacieli a via degli Stadi), Santo Fuoco e Bina Sprovieri (cooperativa Il Parco).

L’unica posizione per la quale i pm hanno chiesto il non luogo a procedere è quella di Domenico Pallaria, direttore generale dei dipartimenti Lavori pubblici e Ambiente.

Sono accusati di abuso d’ufficio e falsità ideologica. Tutto ruota intorno all’annullamento del primo bando sull’edilizia sociale, varato dalla Giunta Loiero. Quando si insediò Gentile, procedette, in maniera rocambolesca, prima a sospenderlo e poi ad annullarlo. Secondo l’accusa, Gentile avrebbe favorito una serie di cooperative e imprese di costruzioni a lui vicine.

Gli avvisi di conclusione indagini erano stati notificati il 20 ottobre 2015.

La prossima udienza è stata fissata per il 22 luglio. Per gli altri membri della giunta Scopelliti, inizialmente indagati, il gip, il 1° giugno scorso, ha disposto l’archiviazione su richiesta della stessa Procura.

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