Ei fu Marcello Minenna. Megalomani allo sbaraglio: ritratto dell’ex grillino già espulso dalle Dogane

Questo articolo fa parte di una Rassegna stampa dello scorso 11 gennaio 2023 ed è tratta da Il Foglio. Si tratta di un mirabile “ritratto” del soggetto che Robertino Occhiuto alias il parassita ha nominato assessore appena 4 mesi e mezzo fa nella sua giunta di mezzecalzette e megalomani. E. come leggerete, c’è da sganasciarsi letteralmente dalle risate. Soprattutto alla luce della notizia di qualche ora fa ovvero dell’arresto del Nostro (https://www.iacchite.blog/calabria-arrestato-lassessore-regionale-minenna-per-uninchiesta-della-procura-di-forli/). Della serie: ce l’abbiamo solo noi!!!

EI FU MARCELLO MINENNA. MEGALOMANI ALLO SBARAGLIO. RITRATTO DEL NAPOLEONICO GRILLINO, CON AUDI DA 370 CAVALLI, ESPULSO DALLE DOGANE

DI SALVATORE MERLO

Fonte: Il Foglio

Non possiamo né vogliamo nascondere la nostra affettuosa emozione per l’uscita di scena di Marcello Minenna, direttore dell’Agenzia delle dogane, l’ultimo vero grillino sopravvissuto nei gangli dello stato e non riconfermato dal nuovo ingrato governo, il solo contemporaneo che ci ha sempre fatto venire in mente Napoleone e che ci induceva. ogni volta che ci accadeva di sentirne parlare, a recitare sommessamente il 5  maggio: “Di quel securo il fulmine tenea dietro al baleno”. Vestiva infatti da poliziotti i diecimila dipendenti civili delle Dogane, li riempiva di coccarde, cappellini, distintivi e stellette. Alla modica cifra di 21 milioni di euro. Felpato come una moquette, assumeva videomaker per farsi riprendere in azione. Elastico come Yury Chechi. si mostrava a torso nudo nel corso di riunioni durante le quali faceva anche le flessioni. E poiché la modestia gli ha sempre aderito come una muta sub, compilava un “libro blu” in cui definiva “eccellenti” i suoi stessi risultati operativi, dunque componeva personalmente pure “l’inno dell’Agenzia”: una marcetta che faceva suonare controllando che anche i generali dei Carabinieri si mettessero sugli attenti.

Essendo inoltre di costumi non diciamo sobri, ma certamente temperati, que-
st’uomo che si racconta (nel senso che lo dice lui) “allievo di Ciampi” e “docente alla London School of Economics” , faceva montare nei suoi uffici dei loghi in marmo in stile Ramsete II. allestiva sale vip. utilizzava le “modeste” automobili sequestrate ai narcotrafficanti (quattro, per la precisione), tra cui una Audi AT con motore Lamborghini da 570 cavalli.
Una macchinetta frugale che però, a un certo punto. aveva provocato un lieve
malinteso con la Polizia che lo fermò con le armi spianate mentre sfrecciava
sulla Al in groppa ai 570 cavalli. all’altezza di Cassino. Pensavano fosse la ma-
fia russa. Invece era Minenna. E quando ci ricapita un altro cosi?

Generoso e disinteressato, aveva assunto il fratello di Nina Monti. la collaboratrice di Beppe Grillo, e aveva affidato una task force “anti Covid” a una delle migliori amiche della sua amica Carla Ruocco (7 mila euro al mese), un medico specializzato in… chirurgia estetica.

Amante delle feste, infine, era riuscito a retrodatare al 19 marzo 1861 la nascita delle Dogane. in modo tale da poter festeggiare a marzo 2022 i 161 anni dalla fondazione. Ma poi – genio vero — aveva di nuovo spostato la data al 1853. per celebrare anche i 170 anni nel 2023. Cosa straordinaria, visto che l’Agenzia è nata nel 1999. Lo ricorderemo cosi. Ei fu.