Emergenza Coronavirus, il governo stanzia 25 miliardi per l’economia

Lievita al livello monstre di 25 miliardi la cifra che il governo chiederà al Parlamento di poter mettere in campo per affrontare le ripercussioni dell’epidemia di coronavirus. Ad annunciare la decisione, che moltiplica per sette le risorse (3,6 miliardi) ipotizzate inizialmente dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e porta lo stanziamento a un valore paragonabile a una finanziaria, è stato il premier Giuseppe Conte dopo il consiglio dei ministri di mercoledì mattina. La somma – che vale fino a 20 miliardi in termini di indebitamento, pari a 1,2 punti di pil – non verrà utilizzata tutta subito, ha spiegato Conte. E il titolare del Tesoro ha chiarito che non necessariamente il deficit italiano sforerà il 3% del pil perché non si sa ancora quanto sarà effettivamente impiegato.

“La prima misura impiegherà la metà di queste risorse, l’utilizzo dell’altra metà dipenderà anche da eventuali risorse europee. E’ ancora presto dire il livello di deficit che verrà raggiunto”, ha detto Gualtieri. Quel che è certo è che l’atteso decreto con le misure economiche per imprese e lavoratori alle prese con le misure restrittive adottate dal governo sarà adottato venerdì e varrà 12 miliardi. Il resto potrà essere usato in seguito a seconda delle necessità.

Il decreto conterrà misure di ampliamento della cassa integrazione, sostegno alla liquidità, interventi sulle scadenze fiscali anche in preparazione di meccanismi di parziale ristoro. La ministra del Lavoro Nunzia Catalfo poi ha spiegato: “Come ministero del Lavoro stiamo preparando ed elaborando norme che vadano a tutele di famiglie e imprese con ammortizzatori sociali, una cassa in deroga speciale che vada a tutelare tutti i lavoratori indipendentemente dal settore cui appartengono su tutto il territorio nazionale. Ci saranno congedi parentali speciali o in alternativa il voucher babysitter e poi norme su stagionali e autonomi con previsioni di sospensione di versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali”.

“Nel corso del Consiglio Ue”, ha spiegato Conte, “è emersa nelle conclusioni finali una formula che avevo anticipato, ‘dobbiamo fare tutto quello che è necessario con tutti gli strumenti a disposizione‘. Non posso dire “eurobond sì o no” ma c’è la disponibilità a valutare tutti gli strumenti necessari”.