Emergenza roghi in provincia di Cosenza: dall’Alto Tirreno allo Ionio passando per il Parco del Pollino

Le fiamme sono tornate ad aggredire il territorio provinciale di Cosenza. Dopo tre mesi di relativo contenimento, il fuoco ha ricominciato a fare danni e portarsi via una cospicua parte del patrimonio naturalistico. Gli ultimi giorni hanno fatto scattare l’ennesima emergenza e hanno tenuto impegnate decine e decine di squadre dei vigili del fuoco, volontari della Protezione civile e associazioni. Dall’inizio della settimana i roghi hanno quindi punteggiato tutta la provincia.

Frascineto sono andati in fumo trecento ettari di bosco e macchia mediterranea. In poco meno di 24 ore, infatti, il fuoco, senza dubbio d’origine dolosa, scoppiato martedì pomeriggio all’ingresso di Civita s’è spostato rapidamente sino all’abitato superiore di Frascineto. Si tratta di una zona impervia che ha visto operare, per tutta la giornata di ieri, due Canadair e gli elicotteri antincendio di Calabria Verde. Sul posto, oltre ai Carabinieri forestali, i vigili urbani di Frascineto, tutte le associazioni di Protezione civile e i vigili del fuoco del Comando Provinciale di Cosenza. Le operazioni non sono state particolarmente facili, poiché i mezzi aerei, soprattutto i Canadair, hanno dovuto ammarare in zone del Mar Ionio particolarmente “rafficate” dal vento. Molto più chirurgico il lavoro svolto dagli elicotteri della Protezione civile regionale, pronti per operazioni di bonifica che si sono rivelate ottimali, soprattutto per limitare i movimenti del fuoco che ha praticamente lambito case, cimiteri, masserie e distrutto più di un polmone verde del Parco Nazionale del Pollino.

A Cassano invece è stato spento nel tardo pomeriggio di martedì il vasto incendio che sin dalla mattinata ha interessato il cosiddetto Monte. Sul posto, oltre i vigili del fuoco, sono dovute intervenire 4 squadre di Calabria Verde, associazioni come l’Ensa, il Pellicano e l’Anpana e la squadra manutenzione del Comune che ha collaborato utilizzando persino l’autospurgo e l’autobotte comunale. L’incendio è partito dalla zona sottostante la Cappella del Monte, detta Costa Aranca, e poi si è propagato su due diversi fronti arrivando a interessare anche il Vallone Fiorentino fino ad arrivare a ridosso del Parco del Monte. Diverse abitazioni sono state evacuate perché le fiamme erano arrivate a lambire porte e finestre. Anche qui il forte vento ha alimentato il fuoco. Secondo quanto si è appreso, il rogo avrebbe avuto origine dolosa.

Ad Acquappesa sono andati distrutti diversi ettari di macchia mediterranea. Il rogo, divampato in località Torricelle nella notte tra martedì e mercoledì, è stato domato soltanto nella tarda mattinata di ieri. Un altro rogo ha interessato le colline di Bonifati.

Infine, come segnalato più volte dai media nelle scorse ore, anche l’Alto Jonio e in particolare i territori dei comuni di Villapiana, Amendolara e Trebisacce, sono stati colpiti da incendi dolosi che hanno reso necessaria anche la chiusura di tratti della statale 106. Fonte: Gazzetta del Sud