L’inversione dei rapporti di forza è compiuta: la Lega è il primo partito d’Italia. Alle europee il Carroccio di Salvini sfonda quota 30 percento e raggiunge persino il 34. Più del Movimento 5 stelle alle scorse politiche. Che al contrario crolla sotto il 20%: a tre quarti dello spoglio è sotto il 17% preso dalla Lega il 4 marzo 2018. Con l’esecutivo che a un anno dalla sua nascita rimane ancora espressione del 50% degli elettori: solo che da gialloverde ora è verdegiallo. Per il Movimento di Di Maio la sconfitta è apparsa netta già dai primi exit poll. Soprattutto perché ha subito il sorpasso del Pd di Nicola Zingaretti che è dato addirittura al 24%.
Da una prima analisi appare chiaro che sulla debacle dei grillini abbia influito l’affluenza: è al 56%, due punti in meno rispetto a cinque anni fa, con picchi negativi in Sicilia, Sardegna e Calabria, storiche roccaforti di voti per i 5 stelle. Il Movimento di Di Maio, però, ha perso almeno dodici punti percentuali in 14 mesi riuscendo a prendere meno voti di quelli raccolti cinque anni fa, ai tempi del 40% del Pd: la scarsa voglia di andare a votare del Sud Italia non può bastare come analisi della sconfitta. Dietro crolla Forza Italia intorno all’8%, mentre Fratelli d’Italia è al 6% e di fatto l’era Berlusconi è finita. Tutti gli altri non arrivano alla soglia di sbarramento: rimangono fuori dal Parlamento europeo, dunque, +Europa di Emma Bonino, Europa verde, La Sinistra e Rifondazione comunista.
ATTRIBUZIONE SEGGI – Le elezioni 2019 danno un quadro della suddivisione dei seggi del tutto diverso rispetto al 2014. La Lega è in testa, e passa da 5 a 28-29 seggi. Il Pd ne perde 11-12 e arriva a 19-20 seggi. Calo anche per il M5s, che passa da 17 a 14-15 seggi. Forza Italia si attesta su 6 seggi, contro i 13 del 2014. La new entry, Fratelli d’Italia si aggiudica 5 seggi. Uno va a Svp, come nella scorsa legislatura.
Salvini mette subito le mani avanti: “Periodo economico complicato” – Chi invece entrerà a Bruxelles da vincitore è Salvini. Che esulta sui social network, bacia il rosario in conferenza stampa, ringrazia la Madonna per il successo, e poi mette per la prima volta le mani avanti collegandosi con le trasmissioni televisive. Il leader della Lega ha appena incassato un risultato senza precedenti nella storia del suo partito, ma ci tiene subito a sottolineare la sua preoccupazione per il futuro: “Tra una settimana scommetto che arriva la lettera da Bruxelles. Ai richiamini dei professorini agli studenti che si permettono di investire sul lavoro risponderemo, senza preoccupare i mercati che vogliono un’Italia che cresce”. In pratica il ministro dell’Interno approfitta della nottata di vittoria per manifestare subito i suoi timori sul fronte dei conti: “Siamo perfettamente consapevoli che ci attende un periodo economico complicato“. Quindi rivendica subito per il suo partito la poltrona di commissario europeo: “Non abbiamo nomi e cognomi. Chiederemo un commissario di economia e non certo di filosofia: commercio, agricoltura o concorrenza. E come Lega avremo una chance in più di avere una voce in più. I miei avversari sono i Renzi, i Boschi, gli Orlando del Pd mentre gli amici del 5S sono alleati”.
Ma ecco il dettaglio a poche sezioni dalla fine dello spoglio.