«Cambia il direttore d’orchestra ma da tempo al Consorzio di Bonifica ex Valle Lao la musica è sempre la stessa. Se da un lato il nuovo commissario Marsio Bilotta ha dato sollievo alle tasche delle famiglie dei dipendenti consortili, dall’altro ha inferto l’ennesimo colpo a quelle dei forestali in servizio presso l’ente, gestiti dallo stesso ma a tutti gli effetti dipendenti della Regione Calabria». Comincia così una lettera che è stata indirizzata nelle scorse settimane al Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, al consigliere regionale delegato all’agricoltura, Mauro D’Acri e, come si evince dal documento stesso, a diversi altri organi preposti.
La missiva fa riferimento alla storia infinita e controversa che vede suo malgrado protagonista l’ex Valle Lao di Scalea, oggi ribattezzato Consorzio di bonifica integrale dei bacini del Tirreno Cosentino, e che, tra le tante problematiche, vede contrapposti da un lato gli oltre 50 dipendenti a tempo indeterminato dell’ente consortile, lasciati senza stipendio per mesi, dall’altra i forestali, a tutti gli effetti dipendenti della Regione Calabria ma integrati nel consorzio e gestiti dallo stesso.
«Dopo mesi di polemiche, proteste e scioperi – è scritto ancora nella lettera -, gli stipendi arretrati degli operai consortili, infatti, sono stati pagati attingendo al Tfr dei lavoratori forestali per 505mila euro. La notizia è contenuta nella deliberazione commissariale n° 2 del 21 marzo 2018». Questa, in sostanza, è la denuncia contenuta nella lettera.
Doverosa una precisazione. Le entrate dell’ente, che carte alla mano si aggirano sui 700mila euro annui, sono pressoché la metà rispetto alle spese e alle uscite, e attingendo dal tfr degli operai forestali, come può pensare l’ente di “prendere in prestito” tali somme e restituirle ai “legittimi proprietari”? Di fatto, ci si chiede: al momento della cessazione del rapporto del lavoro, i dipendenti della Regione Calabria integrati nel consorzio per le ormai note disposizioni, potranno ancora usufruire di un loro diritto e dei loro sacrifici o dovranno, come sempre accade a queste latitudini, chiedere il favore per godersi i meritati frutti del proprio lavoro? Ed, inoltre, pur avendo il commissario poteri straordinari, è lecito che si utilizzino più del 3,5% (limite imposto per legge) delle risorse destinate alla forestazione per il pagamento della mano d’opera dei consorzi di bonifica? Ancora, qual è il vero stato economico dell’ente? Ma, soprattutto, perché tutti sanno e nessuno interviene?
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