Fase 2, Conte firma il decreto: ecco cosa si può fare da oggi

Fonte: Il Fatto Quotidiano

La regola numero uno è rispettare la distanza di sicurezza di un metro. La numero due è avere sempre la mascherina, obbligatoria in tutti i luoghi al chiuso e se non si può stare a distanza. Ma anche restare a casa se si ha una febbre maggiore di 37,5 gradi, “contattando il proprio medico curante”. Così è scritto infatti nell’articolo 1 del Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte con le misure sulla Fase 2b – al via da oggi, lunedì 18 maggio – che cambia ancora le nostre abitudini. Un nuovo passo in avanti nel periodo di convivenza con il coronavirus. È consentita l’apertura delle attività, ma con delega alle Regioni, che possono decidere “una diversa data” e stabilire nel dettaglio “come” si deve riaprire, con linee guida e protocolli che garantiscono, innanzitutto, il mantenimento del distanziamento sociale di un metro e che siano conformi alle linee guida nazionali. “Le attività – si legge – sono consentite a condizione che le regioni e le province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio“. In Piemonte ristoranti e bar riaprono il 23 maggio, mentre la vicina Liguria anticipa anche di una settimana il via libera a palestre e piscine. Vincenzo De Luca ha deciso di non firmare l’intesa con l’esecutivo. Oggi in Campania per i bar non sarà ancora possibile servire ai tavoli, mentre i ristoranti ripartiranno solo il 21 maggio.

Al netto delle differenze regionali sulle date: riaprono bar e ristoranti, negozi e parrucchieri, musei e chiese, ma proprio perché il Covid è ancora fra noi servirà rispettare alcune regole e non tutto sarà ancora consentito. In ogni luogo aperto al pubblico, ad esempio, potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso nel caso sia superiore ai 37,5 °C. Tutte le attività, poi, dovranno tenere nota delle prenotazioni. Alcuni comportamenti però ci faranno riassaporare un po’ di normalità: non serve più certificare un motivo per muoversi dentro la Regione. Quindi si può fare visita a un amico o invitarlo a casa, ma ricordando sempre le regole su distanziamento e igiene, così come il divieto di assembramento. Si può bere un caffè, anche al banco se c’è la distanza di un metro. Organizzare una cena, tornare a fare shopping e provare un vestito, anche andare in spiaggia.

Ecco cosa è consentito dal 18 maggio e cosa ancora non lo è, con le diverse specifiche per ogni Regione.

Riaprono ristoranti, bar e pub – Da lunedì si può nuovamente entrare in un locale per prendere un caffè e cornetto, sedersi a un tavolo per una cena. Di fatto invece sono ancora vietati gli aperitivi, almeno nella forma classica del buffet. Tutti i tavoli devono essere disposti per garantire il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro di separazione tra i clienti. La distanza può essere ridotta solo ricorrendo a barriere fisiche tra i diversi tavoli. La consumazione al banco è consentita solo se può essere assicurata la distanza di almeno un metro, la regola aurea. In Piemonte bisognerà però aspettare il 23 maggio per fare una cena o bere un caffè: le saracinesche di ristoranti e anche bar resteranno giù per altri 5 giorni. In Campania limitazioni ai bar e ristoranti aperti solo dal 21 maggio.

Si potrà tornare nelle spiagge, libere e attrezzate – Si può tornare a prendere il sole negli stabilimenti balneari: il nostro ombrellone deve avere almeno 10 metri quadrati di spazio intorno. Tra lettini e sedie a sdraio deve essere garantita una distanza di almeno 1,5 metri. È consentito giocare a racchettoni, fare wind-surf oppure correre, ma resta il divieto per gli sport di squadra come Beach volley o Beach soccer. Tutte le regole valgono anche per le spiagge libere, dove dovrebbe esserci un addetto alla sorveglianza a verificare. In Emilia-Romagna però per l’apertura degli stabilimenti balneari bisognerà aspettare il 25 maggio, in Campania il 21. Nel Lazio, infine, restano ancora chiusi a data da destinarsi.

Per tagliare i capelli serve l’appuntamento – Riaprono anche i servizi alla persona, dai parrucchieri agli estetisti, ma oltre al rispetto di tutte le regole igieniche e di distanziamento, è previsto l’obbligo di consentire l’accesso dei clienti solo tramite prenotazione, igienizzazione e controllo temperature. Non tutto però è permesso: niente saunabagno turco e vasche idromassaggio. Rimangono sospese le attività di centri benessere e centri termali.

Riparte anche lo shopping – Sì può tornare a comprare, entrando nei negozi e anche provando i vestiti, seppur muniti di mascherine ma anche di guanti messi a disposizione dal commerciante. Ovviamente cambiano alcune abitudini: se il negozio è affollato, la fila va fatta fuori. Così come al centro commerciale (riaprono anche outlet e ipermercati) è possibile anche mangiare ma il numero di clienti che entra è contingentato.

Le vacanze in alberghi e B&B – È possibile anche fare una vacanza, purché si rimanga all’interno della Regione. Al di là del motivo della visita, in ogni albergo o altra struttura ricettiva resta la distanza di un metro nelle aree comuni e ogni oggetto fornito in uso dalla struttura all’ospite, dovrà essere disinfettato prima e dopo di ogni utilizzo. Fondamentale che ci sia un adeguato ricambio dell’aria e impianti di ventilazione igienizzati.

Musei e biblioteche – Riaprono anche i luoghi della cultura, con le modalità di qualsiasi luogo pubblico al chiuso: accessi programmati, visitatori con sempre indosso la mascherina, ricambio d’aria e disinfezione. A Milano e anche in Sicilia, per ragioni organizzative, è stata decisa l’apertura posticipata di una settimana.

Le funzioni religiose – Da lunedì si può tornare anche a messa in Chiesa, così come riaprono moschee e sinagoghe. Se si vuole partecipare alla celebrazione bisogna avere la mascherine e igienizzarsi le mani all’ingresso. Sono i sacerdoti a stabilire il numero massimo di fedeli che possono entrare: in ogni caso, non possono esserci più di 200 persone se la celebrazione è al chiuso e 1000 se è all’aperto.

I centri estivi per i bambini – Riapriranno dal 15 giugno i centri estivi dedicati ai bambini e agli adolescenti per le attività ludiche, ricreative, educative, anche non formali, all’aperto ma anche al chiuso. I bambini e i ragazzi vengono affidati agli operatori, suddivisi in fasce di età come stabilito dagli allegati che recepiscono anche l’intesa con le Regioni. Previste numerose norme igieniche e norme di sicurezza comprese entrate e uscite scaglionate.

Attesa per palestre e piscine – Accessi con attività pianificate, distanze e disinfezione di macchine e strumenti. Microclima controllato e tutti gli effetti personali nelle borse. Apposite calzature. Palestre e piscine riapriranno il 25 maggio, ma non sarà ancora come prima. In piscina per ogni nuotatore è previsto uno spazio di 7 metri quadrati. C’è l’obbligo di disinfettare sdraio, lettini e ombrelloni. In questo caso l’eccezione è la Liguria, dove invece è tutto riaperto già dal 18 maggio. Mentre Attilio Fontana per la Lombardia ha deciso di posticipare l’apertura al 31 maggio.

Gli ultimi saranno cinema e teatro – L’attesa resta infine ancora più lunga per cinema e teatro: la riapertura è prevista per il 15 giugno. Quando torneremo a guardare film e spettacoli le poltrone saranno alternate, con posti già assegnati. La capienza massima: 200 persone al chiuso, mille negli spazi all’aperto.

Proteste e manifestazioni – Lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche è consentito soltanto in forma statica, quindi senza cortei e osservando la distanza di un metro.