Quanto conti la signora Toman, l’amante del presidente Palla Palla, politicamente in Regione a noi è noto, nonostante non sia mai stata eletta dai cittadini, ma qualora ci fossero ancora dei dubbi sulla sua attiva partecipazione alle decisioni della giunta regionale senza avere nessun titolo, a scioglierli definitivamente è il giornalista Lino Polimeni.
Polimeni, nella sua trasmissione “Articolo 21”, racconta un aneddoto mentre parla al telefono, in trasmissione, con Pino Citrigno, neopresidente della Film Commission Calabria.
Polimeni racconta di aver incontrato qualche settimana prima della sua nomina a presidente, Pino Citrigno in un ristorante della città di Cosenza. Seduta al suo tavolo, oltre alla sua famiglia, c’era pure la signora Toman. Al che Pino Citrigno, accortosi della presenza di Polimeni, cordialmente decide di scambiare due chiacchiere.
Il giornalista, che è un curioso di natura, chiede come mai è in compagnia della signora Toman, e Pino Citrigno candidamente risponde che l’ordine politico è quello di coccolarla, attenzionarla, farla sentire importante, lusingarla, allisciarla, perché ogni nomina, ogni incarico deve essere valutato, prima ancora che da Palla Palla, da lei.
Un chiaro pranzo, offerto da Citrigno, per ingraziarsi la Toman in vista di quella che da lì a poco sarebbe stata la scelta di Palla Palla su chi nominare alla presidenza della Film Commission Calabria. E così, dopo il bel pranzetto e il dovuto lecchinaggio a questa signora che non si capisce ancora chi è, e chi gli permette di millantare impunemente ruoli che non ha, guarda un po’ il caso, la scelta della nomina a presidente della Film Commission, ricade proprio su Pino Citrigno.

Ora, Citrigno avrà pure le qualità per ricoprire questa carica ma non può certo negare l’avvenuta pastetta. Infatti Pino Citrigno dal canto suo non ha negato né l’incontro con la Toman, né di aver detto quelle parole a Polimeni.
Di fronte alla sbianco, Citrigno non ha potuto fare altro che tentare una timida difesa appoggiandosi sulle sue qualità professionali, ma ammettendo di fatto, in maniera sottesa, la pastetta.
Avete capito? A comandare in Regione è l’amante di Palla Palla che nessuno ha eletto e nonostante tutto quello che è stato raccontato su di lei in questo ultimo periodo, nessuno ha posto né un freno né rimedio a questa situazione squallida.
Magari allontanando questa fallita che si crede una grande regista con un bel calcio in culo da tutte le attività della giunta regionale, del resto l’unica professionalità che è riuscita a mettere in campo è quella di saper derubare i cittadini calabresi.
Ma dico io, un po’ di vergogna questa signora non la prova? Roba che non succede più neanche nelle più feroci dittature sparse per il cosiddetto “terzo mondo” dove l’amante del dittatore gode del libero arbitrio. Invece in Calabria questo è ancora possibile.
GdD