Foggetti/Escobar, dopo il video Gratteri dispone accertamenti

Verrebbe da dire: Adolfo non ha imparato proprio niente dal suo vecchio amico di scorribande prima e di pentimento dopo, Daniele Lamanna. Entrambi ex componenti di spicco del clan Bruni prima, e del clan Rango/Zingari dopo e per questo sono stati condannati con sentenza definitiva per associazione mafiosa. Ed entrambi, dopo il salto del fosso, sono stati ammessi al programma di protezione per pentiti.

Ma mentre Daniele vive la sua vita tranquilla in una località protetta di chissà quale angolo del paese nel silenzio assoluto – dopo aver ammazzato insieme ad Adolfo il suo migliore amico Luca Bruni, con un colpo di pistola alla nuca (alle spalle) attirandolo vigliaccamente in una trappola per poter formare un nuovo clan insieme a Rango – Adolfo, al contrario, si “diverte” a giocare a Tony Montana sui social irridendo vittime, carnefici e la Dda di Catanzaro.

Di più, mentre Daniele parla solo per fare condannare all’ergastolo il fratello Carlo ed altri, aprendo bocca e mostrandosi solo ed esclusivamente nelle aule di giustizia e in video conferenza – Daniele accusa il fratello Carlo Lamanna di essere, insieme al defunto boss Michele Bruni l’esecutore materiale dell’omicidio di Francesco Maringolo avvenuto in pieno centro a Cosenza nel luglio del 2004. Un classico agguato mafioso per motivi di vendetta. Maringolo era ritenuto da Michele Bruni il responsabile dell’agguato mortale teso a suo padre Francesco, alias Bella Bella, nel lontano 29 luglio del 1999. Processo che si è concluso qualche giorno fa con la condanna anche di Daniele e Adolfo a 10 anni di reclusione – Aldolfo, sempre al contrario di Daniele, oltre a spifferare in tribunale, passa il tempo, invece, a fare comizi con gesti, simboli e messaggi subliminali sui vari social network. Cosa ha da dire con tutto quel suo “parafrasare” nessuno lo ha ancora capito. O forse chi doveva capire ha capito. Resta un fatto: la differenza culturale tra Daniele e Adolfo, dopo l’ultima cazzata messa in scena da Foggetti, è più che evidente.

Ed è proprio per capire tutto questo, e dopo l’ultima uscita pubblica di Adolfo sul social Tik Tok, dove appare in un video in versione narcos con tanto di mazzine di banconote che spampina ai quattro venti e pistola alla cintola, che la Dda ha deciso di disporre accertamenti sulle “pubbliche uscite” del pentito Foggetti.

Il dottor Gratteri ha incaricato il dottor Vito Valerio, Pm distrettuale, di disporre tutto il necessario per far chiarezza sulle tante apparizioni sui social di Foggetti. Una cosa è certa: questa volta Adolfo non è passato inosservato, proprio per la crudezza e l’arroganza espressa con i suoi gesti nel video, e questa ultima cazzata gli costerà cara.