La partita della comunicazione agita Robertino Occhiuto molto di più che l’inchiesta per corruzione della procura di Catanzaro, alimentata da “fuoco amico”, che gli pende sulla testa ormai dallo scorso mese di giugno. E lo si capisce da certe sue reazioni che non sono passate inosservate agli addetti ai lavori. Già da alcune settimane negli ambienti della comunicazione si parla e si scrive dei progetti di Pier Silvio Berlusconi per la Forza Italia del futuro. Ne abbiamo scritto anche noi, facendo riferimento al progetto di creare una rete di Tg regionali puntando su una affiliazione diretta con molti media locali, tra i quali, in Calabria, LaCNews, che non è certo un media controllato da Occhiuto, anzi…
Proprio LaC appena due giorni fa, attraverso un “pezzo” firmato da Franco Gemoli, ha rotto gli indugi e sia pure con lo stratagemma di un’intervista ad “un autorevole osservatore del centrodestra, che preferisce restare anonimo”. gli ha menato una serie di mazzate che l’hanno steso molto di più di… un avviso di garanzia.
“… Pier Silvio Berlusconi non sta semplicemente custodendo l’eredità del padre. Sta tentando di completare ciò che il padre non è riuscito a fare. Silvio Berlusconi aveva intuito tutto prima degli altri: la centralità della televisione, il peso della narrazione, il consenso che nasce dall’abitudine quotidiana. Ma, paradossalmente, proprio perché era anche il leader politico, non ha mai potuto spingersi fino in fondo.
«Era troppo esposto – spiega l’intervistato – doveva difendersi, giustificarsi, stare dentro il conflitto politico. Non poteva permettersi una strategia di comunicazione sistemica».
Quell’idea, oggi, può realizzarla il figlio. Senza esporsi direttamente. Senza candidarsi. Senza sporcarsi le mani nella polemica quotidiana…”.
Insomma, il figlio del padre vuole creare “una rete nazionale della comunicazione, non centralizzata ma diffusa, capace di collegare grandi emittenti e televisioni locali…”. E queste voci, amplificate adesso proprio dal media che potrebbe essere coinvolto in questo disegno all’insaputa di Occhiuto, stanno turbando e non poco Robertino.
Sì, perché il “pezzo” di LaCNews stavolta lo coinvolge e lo tira in ballo proprio per annunciargli che lui non fa parte di questo progetto. Citiamo testualmente: “… Oggi, ad esempio, Roberto Occhiuto domina inevitabilmente lo scenario mediatico calabrese: governa risorse, progetti, visibilità istituzionale. È naturale che il sistema dell’informazione locale graviti intorno a lui. Ma cosa succede se nasce una rete comunicativa più ampia, sovraregionale, meno dipendente dai singoli presidenti e più integrata in un disegno nazionale?”…
E se ancora non fosse bastato, arriva anche la fatidica domanda delle cento pistole: “… La domanda vera, oggi, non è se Occhiuto venga “indebolito”, ma se faccia parte del disegno…”.
Tradotto in soldoni: Forza Italia sta costruendo una rete nazionale della comunicazione nella quale non è previsto… Occhiuto e la circostanza, oggi amplificata e confermata proprio da media che ne sarà in qualche modo protagonista, è una di quelle mazzate dalle quali non ci si riprende con un video di propaganda. E così, nella giornata di ieri, Occhiuto ha mandato un messaggio anzi un avviso ai naviganti pubblicando una tragicomica fotografia di quando era giovane, fesso e persino… rivoluzionario che lo ritrae con una maglietta sulla quale è stampata una frase di Emiliano Zapata: “Meglio morire in piedi che vivere in ginocchio”. Bene, bravo, bis… Se qualcuno non lo conoscesse, non immaginerebbe mai che da Zapata sia potuto passare a.. Berlusconi ma tant’è. Oggi la parola “Occhiuto” non è prevista nel futuro della “partita della comunicazione” e questo significa che il figlio del padre ha altri progetti per la Calabria. Che presto saranno svelati. A buon intenditor poche parole.









