Franco D’Ambrosio è tornato a fare la chemioterapia ma non ha certo deposto le armi contro l’ASP ed in particolare contro la Commissione per le invalidità civili, in servizio a via XXIV Maggio, che gli ha rigettato la richiesta nonostante sia stato operato appena qualche mese fa per la rimozione di un carcinoma vescicale.
All’interno di questa Commissione, tanto per essere chiari, opera un medico, tale Carmelino Caputo, che è il padre del presidente del consiglio comunale di Cosenza (il rampollo si chiama Pierluigi), il cui operato è finito nel mirino non solo di D’Ambrosio ma di tanti altri liberi cittadini che non hanno santi in paradiso. E presto anche noi torneremo ad occuparci di questo signore e della sua “potenza elettorale”.

Oggi diamo spazio, com’è giusto che sia, ai ringraziamenti di Franco D’Ambrosio nei confronti di chi è stato sensibile al suo grido di denuncia.
Ecco quanto ha scritto ieri sul suo profilo FB.
“Vedete cari amici, la mia vicenda non deve essere letta come un diversivo dell’estate o peggio come una vicenda politica o di propaganda.
Essa è invece un fatto che riguarda migliaia di cittadini deboli ammalati che hanno di fronte uno stato insensibile burocratico chiuso e talvolta condizionato.
La legge deve essere uguale per tutti: per i potenti e per i deboli e gli ammalati non si distinguono in ammalati potenti o deboli sono deboli e basta punto.
Una commissione medica non deve essere superficiale o condizionata, non deve leggere in due minuti le carte ma parlare chiedere ascoltare visitare approfondire e a me è stato concesso soltanto di portare le carte che sono state lette in 2 minuti e 25 secondi.
Ormai so perché centinaia di persone mi hanno scritto dandomi solidarietà amicizia e notizie che i casi vengono distinti e per taluni si adottano alcune decisioni e per altri no e questo è grave gravissimo e bisogna accertare quanti cittadini ammalati di tumore e con la chemioterapia sulle spalle sotto la pelle sono stati considerati bisognosi di ricevere la Provvidenza dell’assegno chemioterapico.
La magistratura dovrà indagare e accertare se due casi identici sono stati trattati in modo differente dalla commissione e se questo sarà, diventerà un fatto veramente grave.
Ed è anche per questo che ringrazio Ennio Morrone ed Ernesto Magorno per aver deciso di andare a fondo di questa vicenda non solo per me ma per tutti. Ecco, questo e’ successo. Nulla di piu o di meno. Poi vi diro’.
Grazie a tutti tutti per le belle parole e per la vostra amicizia”.